Tipica espressione salentina di chi si spinge oltre l’ostacolo dando il massimo di sé stesso con tempra e determinazione, “lu sangu all’uecchi” sembra diventato il mantra di questa squadra non di leccesi, ma di gente che ha assorbito fin da subito la mentalità di una piazza che, in campo e fuori, non chiede altro.
Sono circolate in questi giorni le parole pronunciate nell’intervallo di Lecce-Milan di sabato scorso da Strefezza e Baschirotto. Quello che dicono è un metro davvero importante su come questa squadra stia vivendo quest’annata, fin qui, davvero esaltante.
Ancora con il fiatone per le immense corse del primo tempo, il vice-capitano Gabriel Strefezza, ai microfoni dei colleghi di DAZN ha dichiarato: “Lo sappiamo che giochiamo contro una delle più forti, lasciamo il sangue in campo, con il Milan non si scherza. Abbiamo giocatori in panchina che possono entrare e fare uguale, ora diamo il massimo!”
Gli ha fatto eco Federico Baschirotto, che in un video “rubato” dalle telecamere di Dazn durante l’intervallo “Nella ripresa dobbiamo metterci anima, cuore, testa: tutto quello che abbiamo dentro, dobbiamo tirarlo fuori, combattendo con le unghie e con i denti. Sappiamo che sono una squadra forte, ma noi andiamo in campo con la fame”.
Una mentalità di lotta, sacrificio e determinazione che i giallorossi esprimono non solo a parole ma anche in campo, dove ognuno è a servizio del compagno e le azioni difensive sono collettive tanto quanto quelle offensive.
Una forma mentis tipica di una squadra, di una società e di una tifoseria che sanno sempre che, per raggiungere i propri obiettivi, l’unica strada da percorrere è quella di andare oltre, “cu lu sangu all’uecchi“.