Non è mai facile dopo una sconfitta, a maggior ragione dopo una sconfitta su tutti i piani come quella di ieri. Ma 3 che si sono contraddistinti per la voglia di riscatto noi li troviamo sempre, ecco quelli di oggi.
3º posto Alexis Blin
Abbiamo tremato tutti quando a inizio partita sembrava essersi stirato. Un lungo stop per l’uomo chiave della mediana giallorossa, l’unico davvero insostituibile perché non ha alter ego in rosa, non si sarebbe voluto proprio. Lui, contrariamente alle apparenze, con Maleh già pronto a subentrare, torna in campo e ricomincia a ringhiare come sempre. Inizia a pesare la sua scarsa “vena realizzativa”, ma dopo la traversa di La Spezia, la buona chance contro il Milan e l’occasionissima fallita ieri, Alexis sta dimostrando una qualità nell’inserimento che merita di essere allenata con sessioni ripetute di tiro al bersaglio. In fondo lo sappiamo, a lui possiamo chiedere di tutto, anche questo. Ca va trés bien, monsieur Blin.
2º posto Valentin Gendrey
E’ indubbiamente quello che, rispetto all’anno scorso, ha trovato la crescita migliore. Di partita in partita, oltre alla già ottima fase difensiva, diventa sempre più coraggioso e propositivo anche in chiave offensiva. Ieri positivo soprattutto nel primo tempo, quando spingendo riesce a tenere a bada il talento Doig ( tranne che nell’occasione del vantaggio scaligero). E’ in un gran momento, probabilmente un gol certificherebbe la sua evoluzione, ma siam sicuri che prima o poi arriverà anche quello. Alla luce di ciò preoccupa l’infortunio alla spalla di ieri, anche se, rispetto ad Umtiti, il fatto che lui sia riuscito a finire la partita ci fa sperare in qualcosa di meno grave. Vedremo, speriamo bene. Valentin Gendrey, ottimo direi!
1º posto Federico Baschitotto
A Lecce di fan ne ha tanti già dalle prime partite, forse per quella sua instancabile tempra di tare tutto in campo (ed in palestra) per sopperire alla classe che madre natura non gli ha dato. Ma adesso, addirittura, avere un fan ai piani alti del calcio nostrano come Fabio Caressa che un giorno sì e l’altro pure fa dichiarazioni su quanto ti stimi, su quanto apprezzi la tua storia, su quanto, addirittura, se fosse una big preferirebbe comprare te piuttosto che Skriniar, non credo se l’aspettasse nemmeno lui. Ora, don Fabio, noi Baschirotto ce lo teniamo stretto ancora per un po’, se non altro perché unico baluardo di una difesa costruita su altri uomini ma che trova su di lui il pilone più forte e imprescindibile, quello che ha retto 19 partite su 19, tutte intere. Non ci stancheremo mai di ricordarlo, anche al buon Caressa. Non c’è colazione senza pasticciotto, non c’è Lecce senza Baschirotto.
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