Lecce, presentato il programma per la Settimana della Memoria

Una Settimana per la Memoria

Non un solo giorno, ma un’intera settimana di eventi ed iniziative volte a commemorare le vittime dell’Olocausto e far riflettere, attraverso testimonianze e spettacoli, su una delle pagine più buie della nostra storia più recente.

Nel corso della conferenza stampa svoltasi presso l’Open Space di Palazzo Carafa, questa mattina, è stato presentato il ricco calendario di iniziative che si terranno dal 24 al 29 gennaio per la Settimana della Memoria 2023. Promotore di tali iniziative, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Lecce, col patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Manduria, è il Museo Ebraico di Lecce.

Un’immagine della conferenza stampa di presentazione della Settimana della Memoria

Alla conferenza hanno preso parte Antonio Leo, vice presidente della Provincia di Lecce, Carlo Salvemini, Sindaco Comune di Lecce, Fabrizio Ghio, Architetto e membro del comitato scientifico del Museo Ebraico di Lecce, Michelangelo Mazzotta, CEO del Museo Ebraico, e Vito Andrea Mariggiò, Vicesindaco Comune di Manduria.

Il vicepresidente della Provincia di Lecce, Antonio Leo, che venerdì  27 ospita l’incontro con Claudio Fano presso la sala consiliare, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di prendere parte attivamente a queste iniziative. Vedere i ragazzi delle scuole tornare arricchiti dall’esperienza di visita al Museo Ebraico ci inorgoglisce e infatti abbiamo esteso l’invito anche alle scuole per l’incontro con l’avvocato Claudio Fano, che tra l’altro donerà degli oggetti in memoria di quel periodo storico alla provincia e al Museo Ebraico. La memoria non deve cessare, soprattutto oggi con un conflitto in atto, non possiamo voltarci dall’altra parte. Dobbiamo denunciare l’orrore della guerra, ieri e oggi».

«L’Amministrazione comunale quest’anno ha deciso di finanziare il viaggio sul Treno della Memoria di 5 ragazzi leccesi – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – che andranno a fare, sui luoghi dello sterminio, un’esperienza emotivamente forte. In queste ore si dibatte, anche grazie alle esemplari riflessioni della senatrice Liliana Segre, di come far vivere la memoria quando si spegne la voce dei sopravvissuti. È forte la preoccupazione che la Shoah resti una voce nell’indice analitico di un manuale o poco più. Una delle proposte della Segre è quella di far vivere l’orrore dei campi di sterminio accompagnandoli con i nomi e i cognomi di coloro che sono stati tradotti e uccisi perchè soltanto scontrandosi con le biografie si ha contezza dell’abisso nel quale si è vissuti, quando la propria religione o paese di nascita sanciva il destino di vita o di morte. Partendo da questa sua raccomandazione che mi ha colpito molto, “le pietre d’inciampo valgono più della giornata della Memoria”, vorrei che anche nella nostra città possa essere realizzata una strada con pietre d’inciampo che riportino i nomi e cognomi di pugliesi e salentini tradotti nei campi di sterminio, non solo ebrei ma anche partigiani, soldati o chiunque abbia vissuto e subito un epilogo così drammatico. In questo modo risponderemmo all’appello della senatrice a vita e renderemmo evidente l’impegno di tutta la comunità salentina nel ricordare l’orrore dello sterminio oltre la giornata della Memoria».

Fabrizio Ghio, membro del comitato scientifico del Museo Ebraico di Lecce, ha affermato nel corso della conferenza stampa, dopo il racconto degli eventi nel dettaglio da parte di Michelangelo Mazzotta: «Anche quest’anno il museo propone un programma molto variegato di eventi legati alla Giornata della Memoria. Importantissimo il coinvolgimento di diversi enti a vario livello, dalla Regione Puglia al Comune di Manduria passando per la Provincia e il Comune di Lecce. Una collaborazione di enti privati e pubblici che non può che far bene al racconto di fatti nei quali il Salento è stato interessato in prima persona con i campi di transito in alcuni centri salentini. Creare rete è quindi fondamentale per portare avanti la memoria di questi tragici e storici eventi».

«Lo scorso anno il Comune di Manduria ha siglato un protocollo con il Museo Ebraico che si propone di mettere in rete città che hanno storie comuni – ha spiegato poi il vice sindaco del Comune di Manduria, Vito Andrea Mariggiò – In particolare, in occasione della Settimana della Memoria, da Manduria partirà l’Autubus della Memoria che porterà dei cittadini manduriani a conoscere la cultura di Lecce e la sua storia ebraica, accomunata a quella di Manduria. Questo protocollo è il principio di una collaborazione che intende estendersi anche ad altre realtà museali come quella di Taranto. L’intento è quello di creare una rete museale del versante ionico che serva non solo a sviluppare insieme delle strategie di promozione turistica ma anche a rinsaldare i punti di contatto nella cultura di queste comunità».
«La giornata della memoria è un momento di riflessione su eventi drammatici che hanno contrassegnato un’epoca e che si spera non si ripetano mai più – ha dichiarato a margine della conferenza il Prof. Fabrizio Lelli, Direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di lingua e letteratura ebraica presso l’Università la Sapienza di Roma – Attraverso la memoria dell’accaduto si vuole anche richiamare l’attenzione sull’uso della storia recente, con i suoi esempi più dolorosi, per far sì che tutte le forme di violenza e infrazione dei diritti umani siano tenute lontane dall’agire quotidiano».

L’idea di istituire un Museo Ebraico a Lecce passa anche per la commemorazione, come ricordano Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, CEO del Museo Ebraico di Lecce: «Abbiamo voluto creare un Museo Ebraico a Lecce, non solo per mostrare un volto poco noto della storia della nostra città, ma anche per ricordare ogni giorno e non soltanto il 27 gennaio, quelle atrocità che non possono e non devono più ripetersi».

Ecco il programma degli appuntamenti

Mercoledì 25 gennaio presso il Museo Must alle ore 16.00 con l’incontro con l’italianista e slavista Augusto Fonseca, traduttore di Sono stato l’assistente del Dottor Mengele di Miklós Nyiszli, Lettere da Auschwitz di Janusz Pogonowski e Finalmente salvo! di Ariel Yahalomi.
A seguire, alle ore 17.00, la proiezione di Memorie dal Buio di Luigi Del Prete. Il documentario, prodotto dalla Fondazione Moschettini, raccoglie un’ampia intervista ad Aharon Appelfeld, testimone della Shoah e uno dei più importanti scrittori israeliani.

Giovedì 26 gennaio ci si sposta presso il Museo Ebraico, alle ore 17.00, per l’omaggio alla memoria di Moshe Haelion, originario di Salonicco, deportato ad Auschwitz e profugo nel campo di transito di Santa Maria al Bagno tra il 1945 e il 1946, recentemente scomparso. Il museo proietta una sua videointervista realizzata dalla figlia Rachel nel 2020. Alle ore 18.30, seguirà lo spettacolo teatrale Passaggio in Salento, scritto, diretto ed interpretato da Giustina De Iaco.

Venerdì 27 gennaio presso la sala consiliare della Provincia di Lecce, alle ore 11.00, con l’incontro con un sopravvissuto alla Shoà, Claudio Fano, il quale racconterà la sua storia di bambino durante le leggi razziali e l’occupazione tedesca.
Alle 17.00, invece, il Museo Ebraico ospita la presentazione del volume “#39. Per una geografia partecipata della memoria”, a cura di A.Lib.I. artisti liberi indipendenti, con testo italiano e inglese (trad. di Erina Pedaci) edito da Edizioni Esperidi.
Successivamente, intervento teatrale a cura di maldEstro (Rocco Longo, Anna Maria Marra, Rosanna Valente).
A seguire, concerto di musiche tradizionali a cura di Eleonora Carbone (arpa) e Asia Macchia (violino). Chiude la giornata una degustazione offerta da Cantine Leuci e Melograni Martino.

Sabato 28 gennaio, ancora al Museo Ebraico, la proiezione alle ore 17.00 del film-documentario “Il codice albanese” per la regia di Gady Castle e Yael Katzir. Presente il regista.
Il documentario è ambientato nel 1943 nel periodo storico in cui l’Italia si schiera con gli Alleati, con l’armistizio dell’8 settembre, e i nazisti iniziano ad uccidere soldati italiani considerati disertori in tutta la regione. La popolazione albanese rifiuta di ottemperare agli ordini dell’occupante nazista di consegnare gli ebrei residenti ai confini del paese.

Domenica 29 gennaio al Museo Ebraico e al MAiDE Art Gallery: alle ore 10.00 la II edizione dell’Autobus della Memoria da Manduria a Lecce, poi alle ore 11.00 si aprirà la mostra di Rosanna Baldari dedicata a Elisa Springer, alla presenza dei nipoti, presso il MAiDE Art Gallery con accompagnamento musicale a cura di Eleonora Carbone.
A seguire, presso il Museo Ebraico di Lecce, inaugurazione del nuovo spazio multimediale realizzato da Techné SAS comprensivo di giochi a scopo didattico rivolti ai bambini.
Infine, degustazione offerta da Cantine Leuci e Melograni Martino.

Patrocini: Regione Puglia, Comune di Lecce, Provincia di Lecce, Unione delle Comunità Ebraiche in Italia, Comune di Manduria.
Partners: LeccEventi, InfoTab Tours, Progetto Memoria, Ass. Teatro dell’Argo, Loft Music School, Cantine Leuci, Melograni Martino.

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