Immaginate di vivere un fantastico sogno: da una parte c’è lui, Ernesto Javier Chevanton: ben 124 partite giocate, segnando 59 goal. Figura al 4° posto della classifica dei marcatori di sempre del Lecce e al 1° posto, insieme a Mirko Vucinic, in quella relativa alla Serie A con ben 30 goal. Dall’altra parte c’è l’altro, Juan Alberto Barbas: detto “Beto”, compagno di squadra di Maradona nelle giovanili della Nazionale Argentina e di Pedro Pasculli con la maglia giallorossa, nel 1988/1989, uno dei protagonisti del miglior posizionamento della storia del Lecce: (i giallorossi conquistarono il nono posto in Serie A).
Quella di Juan Alberto Barbas era la Serie A degli anni ‘80, quella di Ernesto Javier Chevanton la Serie A degli anni ‘90: sempre in questo fantastico sogno Ernesto e Javier, due generazioni diverse, ma che hanno in comune l’amore per i colori giallorossi, si incontrano e danno vita ad un lungo abbraccio, che rimarrà nella storia del calcio, del Lecce sicuramente.
Ora svegliatevi, non è più tempo di sognare: quello descritto poco fa è stata realtà: è successo davvero.
Ore 12:58, Centro Sportivo Giacinto Facchetti di Milano, una fantastica Primavera 1 giallorossa, che si trova saldamente al comando della classifica, pareggia contro l’Inter (lo stesso match, la stessa sera, sappiamo tutti come è andato). A fine match ci sono quasi 600 tifosi salentini, accorsi lì a tifare i colori giallorossi, a fare i complimenti a Chevanton, allenatore in seconda di Coppitelli. E tra il pubblico c’è anche lui: Juan Barbas.
Lui lo chiama, Javier risponde: il resto è storia. I due argentini si abbracciano forte, come per ringraziarsi a vicenda. I due parlano, si confidano e si danno appuntamento a Lecce.
«Per me è un’enorme felicità ogni volta che ti rivedo beto… – ha commentato Chevanton postando la nostra foto – felicità vedere i tifosi del club che amo riconoscerti come una leggenda per tutto quello che hai fatto per questo club…e la tua umiltà non ha eguali».