Menzioni d’onore e disonore, Fiorentina – Lecce

Qualcosa di buono da salvare c’è anche nella quarta sconfitta consecutiva. Vediamo cosa.

Menzione d’onore: la classifica

È l’unica cosa che ancora rende onore a questo Lecce. Nonostante la sconfitta, il +8 sulla zona calda è ancora lì, bello fermo e in ghiaccio. Qualcuno in settimana ci ha detto “si, ma da quello che scrivete sembra sia caduto dal cielo”. No, non è certamente questo. Ma l’aiutino, dal cielo, è arrivato sicuramente per continuare a mantenerlo nonostante 4 sconfitte consecutive con si e no 3 buone occasioni da gol costruite in totale. Quest’anno la serie A è più clemente che mai, perdona al Lecce (e a tante altre) errori e periodi che in altri anni non avrebbe perdonato. E ciò per il Lecce va bene, perché significa crescere con relativa tranquillità. Il cammino è ancora lungo e, alla fine, siamo sicuri che usciremo a riveder le stelle.

La formazione del Lecce nella sfida contro il Torino

Menzione di disonore: 4-3-3

Croce e delizia. Non si può non dire che in questi due anni non ci abbia dato soddisfazioni questo modulo impostato da Baroni che, come Caronte (per riprendere il Numbale) sta traghettando un po’ le anime giallorosse verso l’inferno. Ma, ahinoi, non si può nemmeno dire che non sia diventato ormai un limite, spesso in una serie A che ha imparato a conoscerlo e a limitarlo occupando tutte le linee di passaggio. Lo schema funziona contro le squadre che provano a giocare, quelle già forti tecnicamente, che lasciano inevitabilmente ai giallorossi spazi sulle fasce in cui diventano devastanti. E i risultati contro le big parlano chiaro. Ma ci sono altre partite, e ormai sempre di più, in cui gli spazi non ci sono e il Lecce sembra non avere un’alternativa per crearli. Non una variante tattica, non una tecnica. Non un esperimento, mai un Colombo affianco a Ceesay, mai un centrocampo più folto, sempre e solo 4-3-3. E se gli spazi non ci sono, i gol non arrivano e i tiri nemmeno, beh, possiamo dirlo con certezza: è diventato il più grande limite di questo Lecce.

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