Il buono che ancora rimane e il cattivo su cui bisogna recriminare dalla sfida di San Siro.
Menzione d’onore – Calendario
Già in fase di redazione, a fine luglio, il calendario asimmetrico della Serie A 2022-2023 era sembrato piuttosto magnanimo con il Lecce perché scriveva, quantomeno sulla carta, un finale di stagione piuttosto adeguato ad una squadra che si sapeva avrebbe dovuto lottare fino alla fine per rimanere in A. Gli scontri diretti in casa ancora da giocare contro Udinese, Verona, Spezia e Bologna rappresentano fiches fondamentali che il Lecce potrà giocare tra le mura amiche. Un po’ meno agevoli le trasferte contro Juve, Lazio e Monza, ma i giallorossi hanno il destino nelle proprie mani, e il Via del Mare dovrà essere il fortino dove mettere in cassaforte una salvezza che per molti tratti hanno meritato. Serve lucidità, serenità per quanto possibile, ma soprattutto serve tornare a vincere.
Menzione di disonore – Maledetta Primavera
In realtà il periodo nero inizia un po’ prima, considerando che da fine febbraio a oggi il Lecce ha raccolto solo 1 punto segnando 2 gol. Troppo poco per una squadra che fino ad allora aveva dimostrato di avere tutte le carte in regola per salvarsi. Una caduta libera, figlia di un calo fisico, mentale, tecnico e forse anche di mordente, con quel +11 come massimo vantaggio che probabilmente anche inconsciamente aveva illuso qualcuno. Serve tornare umili, tornare a correre l’un per l’altro con in testa solo e soltanto l’obiettivo ultimo. Il tempo e il modo c’è, serve restare uniti e guardare avanti più che indietro. La ruota della fortuna tornerà a girare, l’importante sarà tornare a saperla cogliere.