Una sconfitta interna, in uno scontro salvezza, lascia pochi onori e tanti disonori. Vediamo quali.
MENZIONE D’ONORE – le 4 chance
4 sono le partite che restano da giocare. 4 sono i punti di distacco dallo Spezia terzultimo, magicamente intonsi dopo la sconfitta di ieri. E sono 4 opportunità tutte nelle mani di questa squadra, tutte e quattro decisive per scrivere il finale non solo di questa stagione, ma anche di questo primo step del progetto Lecce. Un progetto fatto di scelte forti difese a spada tratta, da integralismi tattici granitici costruiti in estate e mai scalfiti, di ragazzi su cui si è puntato forte fino a spingerli al limite. Ma un progetto che si nutre anche dell’amore di questa terra, che mai come in questa stagione è stata al fianco della squadra minuto per minuto, e che chiede solo di vedere in campo ciò che merita in termini di foga, impegno, rispetto. Restano 4 chance, le ultime.
MENZIONE DI DISONORE – KO TECNICO
Criticare Baroni dopo una sconfitta come quella di ieri è troppo facile. La questione è molto più ampia. Si, il tecnico toscano, in quanto timoniere di questa truppa, ha delle colpe. Le sue scelte in termini di impostazione tattica, di integralismo, di lettura della partita in chiave cambi sono assolutamente discutibili. Ma il KO tecnico nasce anche da un gap tecnico e fisico che questa squadra sconta da tutto il campionato. Anche in fase di costruzione sono state fatte delle scelte in termini di caratteristiche fisiche, esperienza, tempra della squadra che doveva affrontare la serie A. Ed anche queste mostrano le loro evidenze in campo, esattamente quanto quelle di Baroni. Perché se una squadra di testa non ne prende una, se sulle seconde palle arrivano sempre loro, se in attacco nessuno fa la scelta giusta rimane davvero poco da dire. KO tecnico