Il livello medio dell’agonismo ieri in campo non era molto più alto di quello di una partita a carte in un vecchio Bar di paese. Diciamo pure che è finita “pari e patta”: vediamo chi ha saputo giocare meglio le sue carte.
TERZO POSTO BLIN
Mediano, regista, incursore: l’uomo in più di questo Lecce è lui, riesce a non far pesare troppo l’assenza di Hjulmand con ordine e dinamismo, pur senza strafare. Alexis è l’anima vera di questo Lecce, il combattente silenzioso che senza grandi proclami e titoloni riesce sempre a fare davvero la differenza.
Lui nel mondo delle carte è il classico Jolly, sta bene in ogni combinazione e ti permette di chiudere quando il fato ti lascia sballata la combinazione giusta. Indispensabile.
SECONDO POSTO FALCONE
In una partita scialba ma carica di tensione, lui si fa trovare pronto ogni volta che serve con interventi importanti e mai banali. Se a qualcuno tremano le gambe, Wladi è granitico in approccio, tenuta mentale e prestazionale: accetta sempre la sfida e tiene alto il baluardo difensivo giallorosso.
Falcone a carte è il fante che tiri fuori quando hai bisogno di “incartare” per evitare una scopa o per racimolare i 3 punti quando c’è poco da salvare. Provvidenziale.
PRIMO POSTO UMTITI
Al di là dei noti meriti personali, Samu in Salento è diventato l’uomo squadra per eccellenza: sprona tutti, tiene alta l’attenzione, rimprovera Gallo e trova anche il tempo per annullare M’Bala Nzola. A volte sfodera colpi di classe che valgono da solo il prezzo del biglietto, peccato non valgano anche come gol in questo gioco.
Umtiti a carte ci gioca con maestria ed esperienza, tiene duro quanto la carta “non gira” e sfodera l’asso al momento giusto, quando l’avversario pensava di aver già vinto. CHE SPIERTU.