Menzioni d’onore e disonore, Lecce – Bologna

Dal nostro podcast Intervengo qui da Lecce, le menzioni d’onore e disonore della sfida di domenica scorsa

L’ultima partita in casa lascia un po’ d’amaro in bocca, ma anche il ricordo delle lacrime di campioni senza tempo.

Menzione d’Onore ai campioni del cuore

Idealizzare i beniamini di un traguardo raggiunto è un esercizio semplice per una piazza che da sempre ama visceralmente chi suda e lotta per la sua maglia. Ma alcuni idoli di questa stagione hanno qualcosa in più, quella componente che li fa entrare nella storia del club e della gente sin dal primo momento in cui hanno calcato il campo. Perché quella di un Campione del Mondo come Samuel Umtiti, che apre e chiude la sua avventura nel Salento con le stesse lacrime, quelle di profonda gratitudine verso un calore che gli ha premesso di ritrovare la gioia di giocare a calcio, è Storia con la S maiuscola sin dal primo istante. Perché quella di Morten Hjulmand, un ragazzo venuto dalla seconda divisione austriaca e diventato, a soli 23 anni, capitano, trascinatore ed ormai anche interprete della lingua salentina, è una Storia che merita di essere raccontata ai nipotini. Perché quella di Marco Baroni da Firenze, tecnico umile, serio e preparato, che nel Salento in 2 anni trova prima la promozione in A e poi una storica salvezza è una storia StraordinariA. Almeno tanto quanto questo Lecce ancora in serie A.

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MENZIONE DI DISONORE al bottino del Via del Mare

Trovare il pelo nell’uovo di una stagione vincente è un esercizio più di fastidio che di stile. C’è di vero però che quanto, nel passato, si era rivelato la marcia in più del Lecce, quest’anno si è rivelato il punto debole. Il bottino del Via Del Mare, infatti, quel catino di punti preziosi per la salvezza e la serenità di una terra e dei suoi tifosi, è stato troppo spesso portato via dalle truppe straniere. Sono solo 3 le vittorie ottenute in casa, contro Atalanta, Lazio e Udinese. Nessuna negli scontri diretti, per un totale di 19 punti raccolti. Un po’ poco, per spalti gremiti da oltre 25mila persone sin da agosto che non hanno mai abbandonato la squadra, nemmeno nei passaggi più duri e delicati. Neanche domenica, in un clima di festa ed esaltazione generale, i ragazzi di Baroni sono riusciti a regalare una soddisfazione casalinga ai tanti salentini accorsi. Ci sarà da lavorare anche su questo nella prossima stagione. Una stagione, in ogni caso, ancora in serie A!

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