Si svolgerà nella serata di oggi, giovedì 7 e nella mattinata venerdì 8, lungo Corso Vittorio Emanuele II a Taviano la fiera dedicata ai manufatti in ceramica locali.
La fiera fu istituita con decreto del Re di Napoli, Ferdinando II di Borbone, il 17 novembre del 1831.
Nell’antichità era considerato un mercato importante per l’acquisto di utensili in creta, indispensabili per la vita dell’epoca come (pentole, tegami, brocche, conche, orcioli, boccali, bocce, piatti) in dialetto “pignate, pignateddhri, testi, taieddhre, limmi, ursuli, ummili, ucali, trufuli, ozze, menze, cofani, capase e capasuni”.
Ma non solo, contenitori realizzati in giungo, chiamati “sporte, spurteddhre e panareddhri” di varie forme e dimensioni.
Durante la fiera venivano venduti anche prodotti locali, capi di bestiame e strumenti da lavoro per i contadini. I bambini, invece, attendevano la Cappeddha per i fischietti, diventati il simbolo della fiera, insieme ai “coppi”, riproduzioni in miniatura di tutti gli oggetti domestici.
Oggi diventata Mostra e Mercato dell’Artigianato Figulo Salentino, continua ad essere un evento atteso non solo dai tavianesi ma anche da appassionati e turisti.