A non prendere sul serio la sala delle decisioni di Damocle di una partita di calcio, più che punto VAR verrebbe da definirlo un Punto Bar caotico, confuso, incoerente e spesso spiazzante. Vediamo chi, nonostante il punto VAR di sabato, si è distinto in positivo rispetto alle ultime prestazioni.
TERZO POSTO LAMECK BANDA
Se non altro, quantomeno ha segnato. Abbiamo aspettato un anno per capire che, forse, alla fine, è mancino e gioca meglio a destra. Buono a sapersi data l’assenza di Almquist, un po’ meno pensando al probabile sacrificio di capitan Strefezza. Evanescente come sempre, ma stavolta decisivo al momento giusto.
Banda nel Punto VAR è il campari soda che, quando incontra spumante e tonica, diventa un bellissimo spritz. Speriamo lo incontri più spesso. FRIZZANTE!
SECONDO POSTO ALEXIS BLIN
Quanto era mancato. Entra, svolta, ed in pochi minuti dimostra allo spesso compassato Kaba come si interpreta il ruolo di mezz’ala nel 4-3-3: cuore, polmoni, attenzione. E stavolta addirittura appoggio, assist e il là alla remuntada.
Blin è l’essenziale, quello che in un punto VAR non può mai mancare: è il ghiaccio per uno Jager, è il limone in una tonica, è la Greygoose nei sabato sera. INDISPENSABILE!
PRIMO POSTO NICOLA SANSONE
Ubriachi, a San Martino, di San Sone. Entra, segna, sforna l’assist per Banda e centra, per un pelo, un palo che grida vendetta almeno quanto il gol di Piccoli. Ha classe ed eleganza che questa squadra non aveva da tempo, ed in un calcio di categorie beh, lui, è di quella superiore.
Sansone nel Punto VAR è il Bartender: senza di lui la serata non esiste. Titolare presto, prima di subito. ESSENZIALE!