Lecce, Gotti: “La corsa non è facile, ma salviamoci”

LECCE – E’ Gotti-day al Via del Mare, dove è stato presentato alla stampa il nuovo tecnico giallorosso Luca Gotti, arrivato di fronte ai giornalisti al fianco del Direttore Sportivo Stefano Trinchera e al Direttore dell’Area tecnica  Pantaleo Corvino, che esordisce: “Ci siamo trovati dopo domenica a far fronte a due situazioni molto difficili. Lasciamo a voi dire se abbiamo preso le giuste decisioni. Abbiamo dovuto scegliere la miglior persona possibile per portare avanti questo progetto in quello che è l’attuale momento storico”.

Poi, continua: “Ringrazio il tecnico Roberto D’Aversa per aver dimostrato di essere stato all’altezza del compito affidatogli, come all’altezza cerchiamo di essere stati noi nello scegliere. Posso dire con orgoglio di aver fatto le scelte giuste con i quattro tecnici scelti fino ad oggi. Baroni ha vinto il campionato e si è salvato, D’Aversa ha lasciato il Lecce da salvo. Quando vinciamo va tutto bene, ma la cultura delle cadute ci deve essere. Cadendo come cadiamo noi possiamo rialzarci, prendendo nomi come fanno altri da ipocriti no perché tutto verrebbe messo a rischio. Non è che non ho voluto prendere giocatori perché non volevo fare di più, ma perché sarebbe stato troppo rischioso economicamente e non potevo”.

Infine, chiosa: “Quello che è successo domenica mi ha colpito, conosco D’Aversa da 20 anni e non è violento. Non parlate del milione di tifosi che si stima ma di quei cinquanta che si masturbano dietro le critiche sui social”.

Parola ora al nuovo mister Gotti

“La lotta salvezza è avvincente. Per chi vede da fuori, è davvero bella. Quando ci sei dentro, le cose le vedi in maniera diversa. La corsa salvezza non è facile, bisogna affrontarla con consapevolezza. Ci saranno 10 partite tutte importanti, compresa quella di sabato. È la bellezza di questo sport. Per me è il primo subentro con così poche partite, 10. La cosa più importante è non fare danni (ride, ndr.). Io ho detto a Corvino che non vengo qua per il contratto. Ci sono 10 partite, poi se ci piacerà stiamo insieme”.

Sul modulo di gioco a 3 difensori: “Ho trovato un gruppo elettrico, sicuramente non spento. Le vicende hanno scosso il gruppo. Stamattina ho visto una squadra viva. La difesa a 3 mi ha accompagnato in A per quelle che ritenevo essere i gruppi a disposizione. Qui ci sono 10 partite, non credo sarebbe saggio inventarsi stravolgimenti concettuali. Teniamo tutto il buono e mettiamo mano alle cose che non sono funzionate. Ho fatto il 4-3-3 da vice di Donadoni per tanti anni”.

Sul centrocampo: “Ci sono tante risorse, non voglio avere pregiudizi. Da fuori ti fai delle idee, poi vai in campo e vedi altre cose. Stiamo andando sempre di più, nel calcio moderno, in una direzione dove cerchiamo di utilizzare tutte le risorse. L’11 di base non è più importante come prima. Mi sto ponendo tante domande sui meccanismi migliori per la squadra”.

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