Originario di Catania, il suo timbro inconfondibile e la sua presenza scenica lo hanno reso un punto di riferimento per gli amanti del soul e del jazz. Anche al telefono è puro soul, staresti ad ascoltarlo per ore: Mario Biondi ha scelto il palco di Capo Live Festival a Santa Maria di Leuca (Lecce) come unica data in Puglia del suo “Crooning – Italian Summer Shows 2024”, il 4 agosto in Piazza della Basilica.
Hai debuttato da giovanissimo in un concerto a Taormina di Ray Charles, figura iconica della musica soul e blues. Che esperienza è stata e quanto ha inciso per la tua crescita artistica?
“L’esperienza è stata sicuramente indimenticabile perché è un’immagine che porto nella mia mente, nel mio cuore. All’epoca avevo 17 anni, ero veramente piccolo e probabilmente ancora non sapevo del valore di quell’artista, ma poi l’ho capito negli anni. A 17 anni, sei lì, fai fai da spalla diversi artisti, Ray Charles è quello che vogliamo ricordare sempre di più, perché lo straniero ma all’epoca c’era Peppino di Capri, c’era Fred Bongusto, c’era Franco Califano, che sono comunque dei grandissimi artisti italiani, che hanno portato innovazioni musicali ovunque nel mondo e ognuno di loro può dire che ha inciso in qualche modo nella mia carriera. Mi ricordo benissimo un Peppino di Capri che mixava e aveva un ‘mixerino’ da palco vicino a lui e questa cosa mi incuriosiva. Mi ricordo Franco Califano e il suo modo di essere, di cantare”
“Crooning Undercover”, il tuo ultimo progetto discografico ripercorre i suoi 35 anni di carriera artistica all’interno di un percorso musicale contraddistinto sempre da originalità e contaminazione. Che cosa rappresenta questo disco?
“Abbiamo parlato proprio dei grandi crooners italiani e stranieri e sicuramente ripercorro in maniera molto affettuosa questo linguaggio del cantante confidenziale. Ci sono brani ai quali sono molto legato affettivamente da sempre, eseguiti poi con con un’orchestra sinfonica eccellente, con la direzione musicale orchestrale di Giuseppe Vasapolli, con la collaborazione di tanti grandissimi artisti, come Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Daniele Scannapieco. Quindi un progetto ricco di canzoni ovviamente già esistenti e di tre brani inediti che che per me sono molto molto importanti”
Non sono tanti gli artisti che possono vantare tanti anni di carriera. C’è un filo conduttore che lega tutti questi anni?
Il viaggio, sicuramente. Noi artisti siamo estremamente fortunati perchè siamo supportati da un management che ci facilita naturalmente questo lavoro. In questi anni, in questi trent’anni di carriera, sono stati oltre 46 i paesi visitati, solo in quest’ultimo anno 23. Quindi il viaggio credo che sia il filo che collega tutta la tua carriera. E tutti i tuoi lavori, partendo dall’inizio, sono nati da viaggi in macchina infiniti”
Hai scelto di omaggiare Claudio Baglioni con la sua versione di “E tu come stai?”, iI nuovo singolo uscito lo scorso 18 aprile sulle piattaforme digitali e in radio. Come mai questa scelta?
“Tutto è nato da un altro brano contenuto in questo progetto che è “Pensiero Stupendo”, scritto nel 1974 da un giovanissimo Ivano Fossati, grandissimo cantautore, è uno dei miei preferiti cantautori italiani. Da lì è l’idea di fare una sorta di piccolo tributo, un cameo, alle intelligenze autorali nazionali e quindi da lì, di conseguenza, il “ripescaggio” di questa di questa canzone “E tu come stai?” di Baglioni, che seguivo già negli anni 90 insieme alla mia band che si chiamava Mario Bros. Quindi c’è anche un valore affettivo in questa scelta”
Hai scelto il palco di Capo Live Festival a Santa Maria di Leuca (Lecce) come unica data in Puglia del suo tour, il 4 agosto in Piazza della Basilica. Cosa ti aspetti dal Salento?
“Lu sule lu mare lu ientu (ride, ndr). Il Salento è un territorio bellissimo, molto vicino alla mia cultura sicula e con un territorio naturale di una bellezza incredibile. Spero anche di riuscire in qualche momento anche a tuffarmi nel vostro mare”
C’è un ricordo particolare, un sapore, un odore, qualcosa che ti lega particolarmente al Salento?
“Devo essere onesto, una cosa che mi lega molto al Salento è un affetto molto profondo con il signor Albano Carrisi, perché è una persona squisita e ogni volta incontrarlo è sempre una grande emozione. Nutro per lui un grandissimo affetto e devo dire che lo sento ricambiato da parte sua ed è una cosa molto molto bella. E gli odori e i sapori che mi ha fatto provare lui a casa sua a Cellino San Marco, quelli non me li scordo facilmente: è un ottimo padrone di casa”.