Cosa Resta, Inter – Lecce

Un San Zero molto amaro, con la convinzione che ora ci sia solo da tenere la Testa Bassa e Pedalare, al di là delle Leggi di Mercato.

Da nerazzurro a nerazzurro, dai Campioni d’Europa (League) ai campioni d’Italia in carica, per un avvio di campionato forse troppo duro per una squadra ancora in costruzione. Vediamo, insieme, cos’altro resta di Inter-Lecce.

SAN ZERO

Due match di debutto, sicuramente due partite non facili. Il primo dato che resta, tuttavia, è quel grande 0 alla voce punti raccolti.

Un numero tondo, emblematico, triste anche se certamente non ancora allarmante, simbolo di un progetto ancora acerbo e di un approccio non certo dei migliori.

Uno 0 che, ahinoi, si riflette anche nella statistica del gol segnati, che contro i 6 subiti fa sicuramente più specie, se non altro perché il nuovo assetto dovrebbe (anche se ancora non lo fa) garantire più appoggio al puntero Krstovic, sempre più isolato tra le grinfie dei centrali altrui.

Insomma, più che san Siro un San Zero, che speriamo di cancellare presto.

TESTA BASSA E PEDALARE

Mister Gotti lo sa bene, e il monito era contenuto già nel pre-partita: questa squadra ha bisogno di trovare condizione, di correggere e costruire, di lavorare.

Se la rosa è certamente incompleta, l’11 titolare lo è già da tempo, e sicuramente non è ancora al punto di poter offrire, quantomeno, quel minimo sindacale che ci si aspetta da una discreta prestazione.

Tante, troppe disattenzioni nei singoli e di squadra, tanti meccanismi da registrare, dalla coppia centrale all’attacco, per una squadra che ha soprattutto necessità di diventare gruppo: è sempre stata lì la chiave di tutto, nella capacità di superare, nell’insieme, i limiti dei singoli.

Ora, più che mai, soprattutto in vista del Cagliari, testa bassa e pedalare.

LEGGI DI MERCATO

Anni e anni a ricercare gli equilibri tra domanda e offerta, per poi finire banalmente a capire che la carenza è il motore di tutto, che la scarsità, di per sé, determina il valore di ogni bene.

E di carenze, la rosa del Lecce, al 25.08.2024 ne ha tante: numeriche, qualitative, caratteriali. Il mercato, quello del calcio, offre ancora una settimana di chance, o opportunità (per usare un termine amato dagli addetti ai lavori), per colmare qualcuno di questi gap.

Certo, giocare con le sirene delle plusvalenze intorno non aiuta, ma il Lecce sa e ha sempre saputo qual è il suo destino, e non avrà certo difficoltà a salutare un protagonista per accoglierne un altro.

Perché la storia, la passione, il sogno di questa maglia vanno avanti. Al di là delle leggi di mercato.

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