Intervengo Qui da Lecce, “La Grande Amarezza”: online la nuova puntata del podcast

E’ online la nuova puntata del podcast “Intervengo Qui da Lecce”, arrivato alla sua 4° edizione: un derby della Lupa che promette sempre emozioni, ma che questa volta racconta di una disfatta senza se e senza ma, su tutti i fronti: Roma – Lecce 4-1.

Din Don, i due squilli del match


40’ PRIMO TEMPO: Contro una Roma che deve tornare a vincere per riconquistare la
credibilità con i propri tifosi, il Lecce si presenta, tutto sommato, ordinato ed attento. Al di
là del gol incassato al 14esimo da Salemakers, infatti, i salentini stanno bene in campo e
trovano il pareggio grazie ad una bella azione, in verticale, di Coulibaly che si guadagna un
rigore. Krstovic trasforma e torna al gol.

86’ SECONDO TEMPO: la Roma chiude un secondo tempo debordante con il 4 gol. Ma non
è questo che fa più male. Il cuore dei tifosi salentini, infatti, più che da Manu Konè, è
trafitto da un ragazzo che ferma la sua corsa a centrocampo, rotolando a terra e uscendo
dal campo tra le lacrime. Si ferma Gaspar, e si ferma il migliore nella disastrosa annata
della difesa del Lecce. E la grande amarezza, ahinoi, si manifesta tutta qui.

La classifica del Numbale al contrario


Nella grande amarezza Capitale, sono davvero poche le note positive. La nube funesta di
una difesa senza Gallo e Gaspar, in balia di un Baschirotto decisamente “sotto tono”,
incombe sul futuro giallorosso. Vediamo, tuttavia, chi si è salvato ieri.

3° POSTO: COULIBALY (6): Conferma, nel navigare amaro del centrocampo giallorosso, di essere davvero l’unico punto fermo. Ci mette dinamismo, corsa, muscoli e quel po’ di qualità che ha, senza mai disdegnare folate offensive per le quali non ha probabilmente i mezzi, ma lui non lo sa e ci prova lo stesso. Ha il grande merito di crederci sull’occasione del rigore, e non solo. Coulibaly, il centrocampo riparta da qui.

2° POSTO: BERISHA (6,5): È stato fuori troppo tempo, ma non abbastanza per farci dimenticare quanto, davvero, questo ragazzo possa e debba rappresentare presente e futuro della qualità di questa
squadra. Sta in campo quanto basta per ribadirlo, per regalare luce nel buio dell’Olimpico, e per far tremare un palo da 30 metri come, probabilmente, nessun altro giocatore della rosa giallorossa sarebbe in grado di fare. Se ragazzo si farà, il Lecce si salverà. Amen.

1° POSTO: FALCONE (7): Il derby giallorosso è soprattutto suo, del suo cuore, di un ragazzo che, dopo 2 grandi stagioni in A, probabilmente ancora aspetta una chiamata per difendere la porta della città che più di tutte ama. Nel frattempo, come in altre mille battaglie, è l’unico che salva la barca giallorossa da un declino che il risultato descrive bene, ma non quanto avrebbe potuto fare se Wladimuro non avesse impedito ai capitolini di arrotondare ancora meglio. Ultimo baluardo di speranze, realtà, e sogni. Idolo giallorosso, Wladi-muro number 1.

Ascolta tutto il podcast qui: https://open.spotify.com/episode/7AI9IbegAo551FCyW5V82Z?si=3W5fWTrZRAOfYWAN3V9tXw

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