C’è troppo Natale nell’aria per farsi rovinare tutto da un gol di Marusic nel finale. Certo che, però, per maru è maru parecchio. Questo, e qualcos’altro, resta di Lecce – Lazio
GIOCO DI VILLANO
Onestamente, non sappiamo se in francese esista una trasposizione del modo di dire italico, ma forse è il momento che qualcuno renda edotto Guilbert della sua esistenza.
Qualcuno gli spieghi che, al gioco di villano, nel calcio corrisponde una sanzione che può pesare tanto, sia per lui che per la sua squadra, e che bisognerebbe evitare, soprattutto in questo momento di emergenza.
Si perché il francese, dopo aver fatto scorrere brividi gelati con il tocco giusto 5cm fuori dall’area di rigore vs il Monza, ieri ci è ricascato in un tentativo sicuramente disperato, ma che comunque ha prodotto ben più danni di un gol subito.
Alors, monsieur, cerchiamo di evitare, il gioco di mano, gioco di villano.
KABA!
Espressione dialettale salentina di per sé intraducibile in italiano, ma anche nome del centrocampista francese che ieri si è reso verbo fatta persona.
Si perché, se ad un distratto tifoso che, magari, non stava più guardando la partita qualcuno avesse detto “guarda che il Lecce ha preso traversa al 93esimo, in 10 vs 11 per 45minuti, rischiando di pareggiare con la Lazio” beh, con tutta probabilità il tifoso avrebbe risposto proprio così.
Pensando ad una sciocchezza, ad una burla, ad un tentativo di mitigare la realtà con un po’ di sciocca fantasia.
“ma ci sta dici, Kaba!”
PROMESSI SPOSI
Quel ramo del Lago di Como, che fungerà da sfondo al prossimo match che aspetta il Lecce in terra lombarda, è testimone anche di una storia d’amore, quasi di manzoniana memoria, finita male.
Quella di un ragazzo arrivato nel Salento da terzino a tutta fascia, sbocciato da esterno fantasista in B, consacrato in A a suon di gol, colpi di classe ed eleganza difficili da dimenticare.
Quella di una cessione, forse, dolorosa come mai negli ultimi anni, con cui le vie del calciomercato, per mezzo di scelte tecniche e societarie, hanno scritto il fatidico “Non s’adda fare” su un matrimonio che, fosse stato per i tifosi, sarebbe durato in eterno.
La storia del Lecce e di Gabriel Strefezza, da grandi amanti a Promessi Sposi.