Uno scontro diretto folle, per riprendere il ritmo di una corsa che, nonostante le battute d’arresto, conosce bene il suo traguardo. Questo, e qualcos’altro restano di Parma – Lecce.
Ripartenza
Nella tana di una delle squadre più verticali della serie A, il Lecce porta un calcio diretto, pulito, veloce come mai aveva trovato in questa stagione.
Già dai primi minuti, con il gol annullato per cm a Krstovic, si era vista un’azione fulminea, fatta di tocchi precisi, rapidi e mirati, in grado di mettere in porta il compagno nella posizione migliore.
Un segno, quasi un’epifania, per dire che da qui, dalle ripartenze, ricomincia la rincorsa del Lecce ad un traguardo annebbiato dalle ire funeste piovute a gennaio, ma di certo sempre chiaro nella testa di chi lo insegue.
Piena, decisa, convincente. Ri-partenza
Ai piedi di Krsto
Lo vedevano così, il Lecce, dopo le batoste contro i nerazzurri di domenica scorsa e il Cagliari di 2 domeniche fa.
E ci vedevano giusto, anche se non nel senso in cui intendevano loro.
Perché il Lecce è, da 2 anni a questa parte, ai piedi di un ragazzo che mostra (a sprazzi) la classe cristallina di un talento puro, che pian piano sta imparando a metter al servizio della bellezza del calcio e della squadra.
1 gol, 2 assist, un reparto retto da solo quando, dall’altra parte, non ce l’hanno fatta nemmeno in 2.
Ebbene si, avevate ragione.
Il Lecce è ai piedi di Krsto
Goodbye, Malinconia
Nel tripudio del Tardini c’è un’immagine, passata quasi inosservata, che sa di già visto, di amarezza, e un po’ di malinconia.
Di già visto, in una terra troppo spesso abituata a veder partire i suoi figli migliori per andare all’estero a consacrarsi.
Di amarezza, non tanto per ciò che poteva essere, ma per ciò che di bello sarebbe stato se, e se solo, ci fosse stato modo almeno di rimandarlo un po’.
Di malinconia, di chi sa già che gli mancherà, in fondo, quel ragazzo che in un anno aveva conquistato fascia, cuori e orgoglio di questa storia.
È il saluto di Dorgu alla maglia giallorossa.
È il nostro saluto, alla sua magia.
Goodbye, malinconia