Cosa Resta, Lecce – Bologna

Un pareggio tra Santi e Felsinei, sulla strada di un Buon Viaggio e al debutto della settimana più musicale, ed italiana, dell’anno

Dopo la sbornia di Parma, si ritorna sulla terra con una partita sorretta da un’insensata voglia di equilibrio. Questo, e qualcos’altro, resta di Lecce – Bologna.

Tra Santi e Felsinei

Una partita sul filo di un rasoio, ad asciugar parole che io stesso mai dirò, avrebbero detto i Negramaro.

Sempre sulla scia di questa metafora, potremmo affermare che quello contro i rossoblù sia stato un match esattamente in equilibrio tra Santi (non quelli altissimi, semplicemente il nome di battesimo di Pierotti) e gli abitanti dell’antica città etrusca di Felsina.

Perché se Santi “El Chino” è stato protagonista delle uniche 2, enormi, palle gol del match, i felsinei da parte loro ci hanno messo quanto di meglio avevano per tenere in equilibrio una partita tutto sommato ben giocata dal Lecce.

Risultato giusto per un match in bilico, tra Santi e Felsinei

Buon viaggio

Un pari che sa di viatico importante per il prosieguo della stagione, perché racconta di una squadra che ha trovato la virtù più preziosa per chi insegue la sua missione in serie A, la continuità.

Sotto il profilo del risultato, intanto, anche per dare solidità e senso all’impresa di Parma.

Sotto il piano della prestazione, inoltre, perché la crescita c’è e si vede, i tratti della nuova personalità ci sono tutti ed i margini sono sempre più evidenti e promettenti.

E, per dirla alla Cremonini che dei rossoblù è tifoso, per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale.

Buon viaggio.

Ma che Musica

Nella settimana più sacra, iconica e musicale dell’anno il Maestro non poteva certo tirarsi indietro dal far suonare un ottimo spartito ai suoi.

Ora, da qui a Monza, occhi e orecchie a sinfonie nuove ed inedite, al clamore degli scoop Sanremesi ed alle classiche, quanto necessarie, polemiche su qualunque cosa riguardi i protagonisti di questo show.

Un evento ormai cruciale nel battesimo del nuovo anno, ma anche un momento di grande, fortissima, indissolubile italianità.

E allora, che sia Vessicchio o Giampaolo, poco importa. Fiato alle trombe, e non solo.

Ma che Musica!

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