Rose Villain, da venerdì il nuovo album “Radio Vega” e in estate live a Gallipoli e Barletta

Arriva venerdì 14 marzo l’atteso capitolo conclusivo della trilogia di Rose Villain: si intitola radio vega (Warner Music Italy) ed è un viaggio cosmico, di cui Rose ama definirsi un’esploratrice, per superare i confini terreni e abbracciare l’arte in tutte le sue forme.

La costellazione della Lira, illuminata dalla splendida stella Vega, non è solo un punto di riferimento nel cielo, ma è soprattutto simbolo dell’amore sofferto tra Euridice e Orfeo, che porterà quest’ultimo, dopo la morte dalla sua amata, a passare tutta la vita a suonare canzoni tristi. 

Sono 13 i brani, sotto la direzione artistica di Sixpm, che completano la Radio Trilogy di Rose Villain, iniziata con Radio Gotham e proseguita con RADIO SAKURA. Al suo fianco, in questo nuovo progetto, ci sono Guè, Lazza, Geolier, chiello e Fabri Fibra, legati da sempre da una grande stima e amicizia reciproca con l’artista. 

Qui in foto le date del tour le date in Puglia saranno : 13 luglio a Gallipoli al Parco Gondar; 18 agosto a Barletta all’Oversound Music Festival.

“Non sapevo che sarebbe stata una trilogia ma è una storia in metamorfosi. La musica – racconta Rose – è il mio diario segreto, dentro c’è tutto, fatiche, litigi, rivalsa. C’è tutta la mia storia, raccontata in modo più semplice del solito perché prima volevo l’approvazione del pubblico, ma per questo disco non ho pensato a nulla, è come un diario aperto”. Un diario tenuto insieme dalla stella Vega, simbolo dell’amore tra Euridice e Orfeo, che ha portato lui, dopo la morte dell’amata, a passare tutta la vita a suonare canzoni tristi. “Mi piacciono gli amori struggenti, le canzoni strazianti come quelle di Orfeo, questo animo blu – sottolinea – c’è sempre nelle mie canzoni”

In questo disco però ci sono anche la lotta al patriarcato e la discussione intorno al corpo delle donne: sottolinea Rose, mi piace stare attenta a ciò che faccio e dire ciò che penso. Sono sempre stata libera nel parlare di ansia e depressione, ma ero più delicata sui problemi delle donne, ora sento che è bello parlare di cose femminili”.

Anche a Sanremo, “vedo che c’è tanta attenzione sull’essere carina, ma il centro della mia vita – ribadisce – è altro: fare musica. Sul pop delle donne c’è un sacco di sottovalutazione: quando dico ciò che penso la risposta è sempre ‘stai zitta e canta’, ma così si toglie il focus sull’identità artistica”. E dopo aver “raccontato tutto di me, ora voglio riportare l’attenzione sulla musica”.

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