Salentu d’amare è il titolo del libro dei Boomdabash, uscito il 20 di aprile per De Agostini. Un volume dedicato al Salento, in cui i membri della band portano il lettore alla scoperta di questa terra compresa tra il mare Adriatico e lo Ionio, secondo quelli che sono i loro gusti e le loro conoscenze.
Una guida turistica d’eccezione per andare a conoscere i luoghi di questa penisola della Puglia, guidati da chi queste terre le conosce e le ha vissute da sempre. Oltre che cantate attraverso le tante hit, per lo più estive, che hanno caratterizzato fin qui il percorso artistico della band.
I Boomdabash sono un gruppo musicale formatosi nel 2008 dall’unione di diverse realtà già esistenti, tra cui un membro dei Sud Sound System, altro gruppo reggae alternativo che ha legato il suo nome al Salento, molto in voga negli anni ’90 e il produttore Mr. Ketra che in questi anni, insieme a Takagi, ha firmato gran parte dei successi che stazionano in alto alle classifiche musicali.
Nei primi anni della loro attività si sono messi in mostra in diversi festival reggae e hanno fin da subito caratterizzato la loro produzione attraverso tante collaborazioni con altri artisti: Clementino, Alessandra Amoroso, Fedez, Jack la Furia e chi più ne ha più ne metta.
Da quel momento, per i Boomdabash, sono arrivati un successo dopo l’altro: Mambo salentino con la Amoroso, Ti volevo dedicare con Rocco Hunt e J.Ax e Karaoke sempre con Alessandra Amoroso. Tutti brani che legano il loro nome all’estate e a quelli che si definiscono veri e propri tormentoni estivi.
Nella loro musica, e nelle loro canzoni, si sente molto l’influenza del territorio salentino, che a volte diventa il vero protagonista del testo, insieme a tutte le piacevoli attività estive che speriamo di poter tornare a fare il più presto possibile.
Proprio sull’onda di questo amore per la terra e per la stagione estiva, esce ora Salentu d’amare, il libro in cui i ragazzi della band raccontano questa regione attraverso la loro esperienza. Un modo originale per approcciarsi a questa terra baciata dal sole, dal mare e dal vento.
Un libro che arriva nel momento giusto, proprio a ridosso dell’estate. L’augurio è quello che si possa vivere a pieni polmoni, sia nell’ottica del turismo e delle vacanze, sia in quello della musica.
Ecco la sinossi di Salentu d’amare:
Spiagge, vino buono e olio eccezionale, cultura del cibo, ospitalità, famiglia, vita tranquilla e senza stress: se lo domandate ai Boomdabash il Salento è questo, riassunto in poche parole legate tra loro come il reggae con la Giamaica o il cacioricotta sulle orecchiette della domenica. Il cuore di tutto sta giù, nella terra degli ulivi e dei carciofi pugliesi.
E poi, certo, nel mare. Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu. È un detto popolare che cattura gli elementi di questa terra, in quella che sembra quasi una formula magica.
E il Salento è abituato agli incantesimi: dai mitologici morsi della tarantola guariti a suon di pizzica, fino ai sound system che negli anni Novanta cominciarono sorprendentemente a germogliare nel tacco d’Italia, trapiantati a migliaia di chilometri di distanza da un mare diverso ma altrettanto cristallino, quello dei Caraibi.
A sperimentarsi in quelle prime yard improvvisate, naturalmente, c’erano anche i Boomdabash, che in questo libro ci svelano tutti i segreti della loro terra. Seguendo le dritte dei salentini doc Blazon, Payà e Biggie Bash, e del salentino d’adozione Ketra, ci lanciamo in un viaggio coast to coast tra Ionio e Adriatico, da Brindisi a Santa Maria di Leuca, attraverso grotte e cale, masserie e pagliare, dancehall e lidi da sogno.
Dove la colonna sonora è scelta da chi fa ballare da anni questo angolo di Puglia – e nelle ultime estati ha fatto scatenare l’Italia intera. Ma ascoltiamo anche il racconto della vita e dei suoni che hanno portato quattro amici sul palco di Sanremo passando per una lunga gavetta, senza mai smarrire la strada di casa.
Perché è lì che bisogna tornare ogni volta che si può. Di nuovo dove tutto è iniziato, sulla sabbia che vibra di musica e gente che balla. Perché l’estate in Salento sembra prometterci di non finire mai.