Urla ingiuriose e sessiste da parte della curva del Città di Gallipoli, al massimo esponente del Gallipoli Football: una macchia sul calcio locale che porta all’intervento di Vincenzo Barba.
Uno striscione oltraggioso accompagnato da cori inequivocabili ha macchiato la partita di promozione “Città di Gallipoli” contro lo Spartan Ginosa di domenica scorsa. Presa di mira la presidente del “Gallipoli football” Paola Vella, con termini offensivi come «Lavati la bocca», «Por*ostar». Un derby cittadino finito in una squallida contestazione che ha suscitato sconcerto negli ambienti gallipolini. Realtà sportive che militano in due campionati differenti, accomunate da una cittadina che nel corso del decennio passato ha raggiunto l’apice sportivo disputando la serie B, ma che oggi più che mai la si può considerare divisa in due parti. Ebbene sì, perché questa volta si è raggiunto un altro apice, quello della dignità dell’essere umano: questo è, se un incontro di calcio porta a un tale accaduto. Perché non è più concepibile nel 2022 ascoltare con le proprie orecchie centinaia di persone aggredire verbalmente una donna. Non solo, perché Paola Vella, è anche una mamma e una personalità che negli anni si è distinta nel palcoscenico calcistico territoriale, avanzando progetti lungimiranti e ambiziosi, tra cui per ultimo quello di far ripartire la macchina del Gallipoli che fino a poco tempo fa sembrava arrugginita e acciaccata, lontana anni luce dalla vecchia stabilità e solidità.
Ed è proprio sul fronte della divisione che si è concentrato Vincenzo Barba, ex presidente del Gallipoli Calcio il quale, attraverso una nota stampa, ha sottolineato la sua vicinanza a Vella, e tenuto a specificare come la presenza di due squadre nella cittadina – Gallipoli Football in Eccellenza e Città di Gallipoli in Promozione – debba rappresentare un punto di forza per il sociale.
