L’azienda di moda italiana Valentino ha scelto Alessandro Michele come nuovo direttore creativo: entrerà in carica il 2 aprile.

Michele, originario di Roma, succederà a Pierpaolo Piccioli alla guida dell’azienda. Piccioli, che ha lasciato l’incarico venerdì 22 marzo, era stato a capo dell’azienda dal 2008 e, fino al 2016, aveva condiviso il ruolo di co-direttore creativo con Maria Grazia Chiuri, per poi proseguire da solo. Lo stilista romano, nato nel 1972, vanta un’esperienza ventennale in Gucci, dove è stato promosso a direttore creativo nel 2015 e ha ricoperto tale ruolo fino al 2022.

Lo annuncia Alessandro Michele sul suo profilo Instagram:
È per me un grandissimo onore essere accolto nella Maison Valentino. Sento l’immensa gioia e l’enorme responsabilità nel fare ingresso in una Maison de Couture che ha inciso la parola “bellezza” in una storia collettiva fatta di ricercatezza ed estrema grazia.
A questa storia va il mio primo pensiero: alla ricchezza del suo patrimonio culturale e simbolico, al senso di meraviglia che ha saputo costantemente generare, all’identità preziosissima che i suoi padri fondatori, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, le hanno donato con amore sfrenato. Si tratta di riferimenti che hanno sempre rappresentato per me una irrinunciabile fonte di ispirazione e a cui intendo rendere omaggio rileggendoli attraverso la mia visione creativa.
Non posso non ringraziare sentitamente Rachid Mohamed Rachid per avermi offerto questa occasione irripetibile. La sua fiducia è un dono dell’anima che cercherò di onorare con il mio lavoro e la mia più completa dedizione.
Il mio grazie, immenso e sconfinato, a Jacopo Venturini. Tornare a lavorare con lui è per me un sogno meraviglioso che si avvera. Jacopo non è solo un professionista straordinario, in grado di coniugare pragmatismo e capacità strategica, competenze e sensibilità. È soprattutto un uomo capace di celebrare il quotidiano innamoramento della vita, con le sue passioni e la sua capacità di cura.
Oggi cerco le parole più adatte per dire la gioia, per renderle omaggio: i sorrisi che scalciano in petto, il senso di profonda gratitudine che accende gli occhi, quel momento prezioso in cui necessità e bellezza si tendono la mano. La gioia è però cosa talmente viva che temo di ferirla, dicendola.
Che basti quindi il mio inchino a braccia spalancate per celebrare, in questo inizio di primavera, la vita che si rigenera e la promessa di nuove fioriture.