Nel Leccese sono venti i provvedimenti che hanno riguardato la finita locazione e 237 quelli indirizzati a soggetti o nuclei familiari che si sono dimostrati in ritardo con un adempimento o un pagamento, risultando dunque morosi.
Tali disposizioni si ripercuote inevitabilmente sul percorso di vita e sui progetti futuri di un individuo o di una famiglia, aumentando la vulnerabilità abitativa con serie ripercussioni sul percorso di vita e sui progetti futuri di un individuo o di una famiglia.
E proprio sulla vulnerabilità, sociale e materiale, un rapporto Istat del 2020 ha indicato i Comuni pugliesi alle prese col fenomeno. Dai sette indicatori utilizzati dall’Istituto emerge una situazione di maggiore intensità del fenomeno nella provincia di Foggia e inalcuni comuni della provincia di Bari. In provincia di Lecce con rilevanti situazioni di disagio economico, assistenziale e abitativosono Taurisano, Gallipoli e Ruffano. Seguono Acquarica del Capo, Porto Cesareo, Melissano, Alliste, Squinzano, Galatone, Monteroni di Lecce e Racale.
Ancora, il Piano per la casa e l’abitare indica quanto il canone di locazione – per gli inquilini degli alloggi popolari – rappresenti un fattore di rischio abitativo in grado di accentuare la vulnerabilità di molte famiglie che, non riuscendo a bilanciare la propria situazione economica con i costi dell’abitazione, subiscono lo “stress da costo”, rischiando di trovarsi irrimediabilmente in condizioni di morosità.
Nei dati indicati dal Piano, è possibile ricavare il profilo delle famiglie che chiedono di accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica: si tratta di nuclei familiari composti in prevalenza da 3 o 4 componenti, con minori a carico (maggiormente rilevante questo dato nella provincia di Lecce) o con presenza di persone diversamente abili. Al terzo posto incontriamo le famiglie con anziani a richiedere l’accesso in strutture di edilizia pubblica mentre, al quarto posto, sono le giovani famiglie a scegliere di fare domanda. Ultimi posti per emigrati, profughi e pendolari, con percentuali sotto il 5%.
Il Piano evidenzia inoltre l’incidenza del patrimonio vetusto (costruito fino al 1980) sul totale degli alloggi di proprietà: per il patrimonio di Arca Sud Salento il 42% degli alloggi è considerato vecchio. Questo perché molte case popolari hanno superato i 40 anni dalla costruzione, negli anni non sono stati eseguiti sufficienti interventi di manutenzione straordinaria, provocando l’obsolescenza degli impianti, la fragilità sociale ed economica degli assegnatari che non hanno provveduto a manutenere gli immobili e la localizzazione prevalente nei grandi Comuni e nei Comuni capoluogo.