Bari in Jazz quest’anno compie 21 anni, l’intervista al direttore artistico Koblan Amissah

Intervista al direttore artistico di Bari in Jazz Koblan Amissah: “Cito Amaro Freitas e Roberto Ottaviano tra i musicisti che mi hanno colpito profondamente” 

Dal 6 luglio al 4 settembre, tra le province di Bari e Brindisi, torna la 21ª edizione di Bari in Jazz; un’importante occasione per festeggiare i 20 anni di attività, portando sul palco del Festival Metropolitano molteplici identità musicali e culturali. Abbiamo intervistato il Direttore Artistico del Festival, Koblan Amissah.

Come ci si sente ad essere il direttore artistico di un evento rinominato qui in Puglia come il Bari in Jazz?

È una grande responsabilità essere il direttore artistico di un evento come il  Bari in Jazz, nel senso che bisogna accontentare un po’ tutti a livello musicale. Però contemporaneamente è un orgoglio e una felicità, ogni anno riuscire a creare qualcosa per il nostro pubblico”.

Cosa bisogna aspettarsi dalla XXI edizione di  Bari in Jazz? 

Quest’edizione è un po’ particolare perché XXI edizione è un ricordo per tutto quello che in questi anni abbiamo fatto. Quindi abbiamo deciso di ripercorrere tutte le sonorità tutti i generi musicali che abbiamo presentato in Puglia in questi anni e poi abbiamo pensato di dare spazio alle nuove generazioni pugliesi e italiane, perché noi puntiamo ad offrire qualcosa di nuovo”.

Amaro Freitas  

Tanti sono i nomi che calcheranno i palchi di  Bari in Jazz fino da luglio fino a settembre, c’è in modo particolare un’artista che la colpisce profondamente? 

Direi più di uno, sicuramente ora cito Amaro Freitas (pianista, tastierista, arrangiatore e compositore astro nascente del jazz carioca e internazionale),  io l’avevo sentito in Brasile per la prima volta e mi ha colpito fin da subito. Quando l’ho visto per la prima volta ricordo che era sconosciuto e mi colpì proprio dal primo istante, ora e ai massimi esponenti del jazz brasiliano. Quest’anno sarà  il 26 luglio in  Masseria Torre Maizza a  Savelletri (BR). Il secondo che voglio citare è un ricordo del ‘Bari in Jazz’ Roberto Ottaviano sassofonista italiano, che fu il direttore artistico del Bari in Jazz prima di me, quest’anno ci sarà anche lui il 16 luglio nel Cortile dell’Istituto Redentore a Bari ROBERTO OTTAVIANO & ETERNAL LOVE farà uno speciale. Poi chiaramente ce ne sono tanti altri, questi solo alcuni per citarli”. 

Roberto Ottaviano sassofonista italiano

Quest’anno Bari in Jazz proporrà un ricco programma di volti e generi musicali, con un variegato cast di artisti nazionali e internazionali, affiancati da talenti locali, che si esibirà in suggestivi luoghi della Puglia cosa rappresenta per lei la nostra terra?

Da quarant’anni ormai io sono in Puglia e quello che mi colpisce è soprattutto la semplicità. Mi colpisce la semplicità delle persone pugliesi, perché i pugliesi sono semplici e io mi son sempre trovato bene. Oggi bisogna anche dire che la Puglia non è quella di quarant’anni anni fa, quest’ anno la Puglia è cresciuta e si è aperta maggiormente. Adesso la Puglia è la regione che tutti ormai conoscono per le tante bellezze. Ricordo che prima raggiungerla era molto difficile con i trasporti, ora invece anche un’artista che viene da Londra può raggiungerla con un aereo diretto a Bari o a Brindisi grazie ai treni”. 

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