Il ritorno di Wladimiro riporta nel Salento un ragazzo che qui aveva trovato la chance in A che cercava da tempo, ma anche una salvezza di cui ormai è specialista.
Il suo, insieme a quello di Umtiti, era stato tra gli addii più amari per i tifosi del Lecce che in un solo anno avevano potuto apprezzare il carisma, la determinazione ma anche le esplosive qualità tecniche del portiere scuola Sampdoria. E anche lui, al momento dell’ufficialità ( arrivata in extremis) del contro -riscatto arrivato proprio dalla Doria, ci aveva tenuto a ribadire come Lecce ed il Salento sarebbero rimaste sempre nel suo cuore, per l’affetto ed il grande sostegno ricevuto sin dal primo istante.
Wladimiro a Lecce, infatti, aveva trovato la chance in A che a 27 anni nessuno gli aveva davvero concesso, con le 10 presenze in blucerchiato della stagione precedente che avevano comunque dimostrato come lui fosse pronto a diventare protagonista anche in massima serie.
Un portiere presente, carismatico, in grado di dare sicurezza ad una squadra intera e di guidare una delle migliori difese dello scorso campionato, perno indiscusso di un reparto che tra lui, Baschirotto ed Umtiti è stato la chiave di volta del Lecce di Baroni.
Ma non solo, perché Falcone, dati alla mano, è anche in portiere vincente: dati alla mano, quella conquistata a Lecce nello scorso anno è stata la sua terza salvezza consecutiva, dopo quelle da protagonista con il Cosenza (in serie B) e appunto con la Sampdoria nella serie a 2021/2022.
Insomma, un grande portiere con la lotta salvezza nel cuore, pronto a ripartire nel progetto giallorosso restandoci il più a lungo possibile (2028) per inseguire, insieme a questi colori, traguardi sempre più ambiziosi e sognare, perché no, anche un ritorno in nazionale.