Corvino: «Sogno lo scudetto, il mio obiettivo era riportare il Lecce dove l’avevo lasciato»

Dietro una grande squadra in campo c’è sempre un’altra squadra altrettanto brava fuori: è il caso del Lecce, compagine più giovane della Serie A e quinta in Europa, 27 punti in 24 partite, riuscendo ad arginare squadre come Roma, Milan, Atalanta e Napoli.

Dietro a questi successi certamente c’è anche e soprattutto lui: partito dal basso, come tiene sempre a specificare nelle sue interviste, Pantaleo Corvino ha fatto dello sport il suo mantra di vita.

Il direttore dell’Area Tecnica ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno, tra passato, presente e futuro.

Cosa l’ha spinta a tornare a Lecce?
“È stata una mia scelta, l’unico stimolo per dare sfogo alla mia passione, è stata la gran voglia di fare qualcosa per il mio territorio. Vedere dopo solo 2 anni e mezzo la prima squadra in A con 27 punti e la Primavera prima, lì dove le avevo lasciate, mi fa capire che l’impegno e la passione sono stati ripagati anche con i risultati”.

Si aspettava questi risultati?
L’obiettivo era riportare il Lecce dove l’avevo lasciato, visti i risultati possiamo dire che assieme a Trinchera e al gran lavoro di mister Baroni ce l’abbiamo fatta. La nostra è una società che vuole raggiungere gli obiettivi. Non è stato facile, perchè il nostro è stato il mercato delle idee. È stato uno sforzo importante, non una passeggiata salutare, perchè dovevamo anche garantire al club sicurezza ed equilibrio a livello economico. Abbiamo fatto un gran lavoro, ci sono motivi per sentirsi orgogliosi. Il miracolo sta riuscendo, anche se mancano 15 partite”.

Hjulmand preso a meno di 200mila euro, Umtiti addiruttura gratis”

Quali sono state le idee più geniali?
Alcune idee le abbiamo avute già due anni e mezzo fa, come Hjulmand preso a meno di 200mila euro, Strefezza a 450mila, Gendrey pagato meno di 100mila. Baschirotto 250mila, mentre Umtiti, Persson e Gonzalez addirittura gratis. Abbiamo fatto pochi mercati, ma in ognuno ci sono state idee importanti”.

In cosa consiste il mercato delle idee?
“Il mercato delle idee è l’arte dell’intravedere, più difficile. Ogni direttore sportivo ha i suoi parametri: io conosco la mia strada per raggiungere Roma”.

Quanto è costato?
“Tra prima squadra e primavera, una cifra complessiva di 6 milioni tra cartellini, procure e commissioni. A questi va aggiunto il monte ingaggi lordo complessivo di 16 milioni”.

Il direttore dell’area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino insieme al Presidente Saverio Sticchi Damiani e il vice presidente Corrado Liguori

Il Lecce potrà ambire a compiere per qualcosa in più di una salvezza, un giorno?
È stato fatto qualcosa di straordinario, ma oggi siamo concentrati sul presente, che è la salvezza. È logico, però, che l’occhio e le scelte che facciamo sono proiettate anche al futuro”.

“Sogno lo scudetto”

Ha un sogno professionale che non ha ancora realizzato?
Si, lo scudetto. Per mantenere fede agli accordi presi dove mi sentivo bene, ho rinunciato a lavorare per squadre che avrebbero lottato per vincerlo”.

Rinuncerebbe al Lecce per tornare in Champions League?
Ho scelto di lasciare due anni fa la Fiorentina e ho declinato altri inviti soltanto per tornare a Lecce. Questo sarà il mio ultimo volo”.

Chi sarà il suo erede?
Mi auguro lo diventi Stefano Trinchera, ragazzo straordinario a cui sono affezionato. Lo sto allevando calcisticamente come un figlio, c’è da dire che non abbia poi bisogno di tanti consigli”.

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