Si cercava continuità, ed è arrivata. Ahinoi, però, per la squadra sbagliata. Questo, e qualcos’altro, resta di Bologna – Lecce
La miglior difesa
Un vecchio adagio, mai fin troppo desueto, suggerisce che la strategia migliore per difendersi è, in realtà, attaccare.
Si perché, a forza di pensare a difendersi e basta il fortino, per natura della fallacità umana, è destinato a crollare.
Ed è andata esattamente così, 85 minuti di grande concentrazione, di un Gaspar dominante, di linee di passaggio serrate ma di alleggerimenti verso la porta avversaria rari come i momenti di lucidità nelle scelte di transizione.
Difendersi a oltranza non basta e non serve.
Perché la miglior difesa è l’ attacco.
Il peggior attacco
Durante la partita si sono aggiornate le statistiche relative al nostro miglior, unico, centravanti di ruolo: 41 tiri in porta.
Non si sono aggiornate, purtroppo, quelle relative ai gol segnati dallo stesso, sempre fermi a 2.
No, non è certamente colpa solo e soltanto sua, ma il modo, nervoso e spasmodico, con cui sta in campo comunque non aiuta, cieco e bieco nell’ ignorare qualsiasi altra opzione che non preveda il tentativo di una sua personale esaltazione.
La squadra non gira, ergo, non tira.
Il risultato è scontato, drammatico, ingrato.
Peggior attacco d’Europa.
Colpi di testa
La sorte è spesso ironica, e con il Lecce si diverte proprio.
A Bologna si è caduti sull’unico fondamentale in cui il Lecce ha uno specialista con numeri da record, Gaspar.
Nemmeno tanto impetuoso, dal nulla, Orsolini ha spezzato, con un colpo di testa, una storia che stava andando esattamente dove Gotti voleva andasse.
Per risollevarsi, venerdì prossimo, dovrà vincere contro un altro che, per un colpo di testa, ha lasciato il segno ed il Salento.
Quel Roberto D’Aversa che qualche mese fa era il male assoluto, e che ora a Empoli ha costruito una delle rivali più credibili alla disperata lotta salvezza di quest’ anno.
La chiave è lì, nella testa.
Precisamente, in un Colpo di Testa.