Una partita da ultima spiaggia per entrambe, conclusasi, neanche a dirlo, con un pareggio a base di paura e di occasioni sprecate. Questo, e giusto qualcos’altro, resta di Frosinone – Lecce.
Un punto a favore
È l’ unico, benefico ed incontestabile aspetto positivo della trasferta laziale. Perché si può contestare la prestazione grama, l’ assenza di reazione dopo le 10 scoppole in 3 partite, la latitanza di schemi offensivi finanche sui calci piazzati ( angoli su angoli gettati alle ortiche) ma non la sostanza vera ed unica che la sfida ai ciociari lascia.
È poco per la classifica, è poco per i tifosi sempre presenti ma tant’è, sempre meglio dello 0 alla voce punti e gol segnati delle ultime uscite.
Si, forse l’unico, ma sicuramente si tratta di 1 punto a favore.
Un colpo di K
Era servito a Genova, a fargli ritrovare un sorriso dopo millemila minuti di astinenza ed un rigore sbagliato.
È servito ieri, per spedire in fondo al sacco non solo un rigore ancora sbagliato (palo) , ma un rigore sbagliato che era la ripetizione di un altro, a sua volta, non segnato. Insomma, serviva davvero un colpo del genere per far tornare, tutto in una volta, il Lecce e Kristovic al gol e a fare punti.
Perché è quel fattore che sicuramente serve, soprattutto quando tutto gira storto.
Perché alla fine, che c’è di male a beneficiare, ogni tanto, di un bel colpo di K.
Fed-ex
Nel giorno del ritorno sugli schemi della Chiara nazionale chiamata, nomen omen, a chiarire, tra le altre cose, anche la sua situazione sentimentale col suo (ex) compagno Federico Lucia, il Lecce si trova a patire per colpa di un ex come DiFra, con la prospettiva di uno scontro diretto, decisivo, contro un altro, ancor più fresco, ex, Marco Baroni.
E se quella subita dei vecchi amori è una delle punizioni più crudeli e frequenti del mondo del calcio, il Lecce deve temere più che altro sé stesso, soprattutto perché chi non ha l’ ardire di fare non può recriminare su quello che subisce dagli altri.
E allora, se il passato non si dimentica ed i ricordi sono emozioni congelate nella nostra memoria, avanti con rispetto, ma anche coraggio e determinazione.
Con rispetto parlando, ma senza farsi scrupoli, nemmeno davanti ai propri Fed-ex.