Cosa Resta, Genoa – Lecce

La sensazione di minima spesa, massima resa per il Genoa, a causa di un Lecce di Immaturri, ma anche una storia in cui dobbiamo saper stare dentro, con tutte le scarpe

Quarta sconfitta consecutiva. Un rigore che porta in doppia cifra Nikola Krsitovic. Questo, e giusto qualcos’altro, restano della sfida di Marassi contro il Genoa.

Minima spesa, massima resa

Quello che fa più rabbia, a fine partita, è la sensazione che in fondo, al Genoa non sia servito nemmeno così tanto per portare a casa i 3 punti.

Un primo tempo intenso, fisico, muscolare, con 2 lampi di classe del redivivo Malinovskyi per Miretti, sui quali la difesa del Lecce è rimasta a guardare.

Al Genoa non è servito null’altro, se non una gestione, intelligente, della disordinata reazione del Lecce dopo il rigore dell’1-2, in cui praticamente non ha mai davvero rischiato di subire il gol del pari.

Questo grazie ad un atteggiamento del Lecce a dir poco deludente, antitetico rispetto a quello offerto con il Milan e quanto di più lontano da quello richiesto da quasi 1000 tifosi nella rifinitura di 2 giorni fa.

Complimenti al Genoa, minima spesa, massima resa.

Immatur(r)i

Siamo al terzo anno in A, si è cambiato tanto, si è costruita una storia ma, purtroppo, si continuano a commettere errori da principianti.

Si perché non è possibile scendere in campo a Marassi con la tremarella, traballando ad ogni loro flebile affondo e rimanendo a guardare gli arcobaleni di Malinovskyi come se nulla fosse.

Non si può sbagliare la gestione del momento favorevole della partita, in cui il regalo del giovane terzino uruguaiano Maturro poteva essere la svolta, facendosi incartare dall’esperienza del Genoa che senza strafare ha controllato lo sfogo portando a casa i 3 punti.

Poteva bastare un po’ di malizia, di esperienza, di capacità di incidere che insieme alla voglia, che a questi livelli non basta, avrebbero fatto la differenza contro una squadra che, di certo, non stava impressionando.

Nulla di tutto ciò, e forse perché si ancora, troppo, immaturri.

Con tutte le scarpe

Si rifugga da allarmi, catastrofi, manifesti di crisi: nulla di eccezionale, è semplicemente la nostra storia in A.

Una storia che racconta di patimenti, di serie innumerevoli di sconfitte consecutive, di momenti bui profondissimi e di risorgimenti improvvisi, di passaggi a vuoto e di momenti chiave in cui tutto svolta per il meglio.

Nulla di diverso da ciò che è accaduto 2 anni fa con Baroni, l’anno scorso con D’Aversa e tante altre volte nel passato. La differenza l’ha sempre fatta la capacità di rimanere attaccati con le unghie e con i denti al sogno, andandosi a prendere quello che manca ovunque, cu lu sangu all’ecchi.

Il Maestro, in panchina, l’ha capito prima di tutti: se quella della terza salvezza consecutiva in A per il Lecce è storia, vuol dire che è qualcosa di straordinario in cui bisogna saperci star dentro.

Con tutte le scarpe.

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