In una corsa alla salvezza sempre più disperata, il Lecce esce dall’Allianz Stadium salvando l’onore, ma nulla più. Questo, e qualcos’altro, restano di Juventus – Lecce.
L’onore delle armi
Quella della “sconfitta positiva” è una (triste) retorica che nello sport italiano ha spesso accompagnato, ad esempio, le prestazioni della nazionale di rugby, il cui unico obiettivo era evitare di perdere tutte le partite del 6 nazioni.
Una retorica che non serve a nulla, perché “salvare l’onore” non serve certo a cambiare lo stato delle cose, quando di sconfitta, alla fine, comunque si tratta.
Se è vero che ieri il Lecce, soprattutto nel finale, ha portato a casa qualche complimento in più per lo spirito messo in campo e per aver quantomeno provato a portare a casa un punto, è vero anche che cinicamente stiamo parlando, per la sesta volta nelle ultime 7, di una sconfitta.
E allora serve a poco l’onore delle armi.
L’ultimo ad abbandonare la nave
Schettino passò, tragicamente, alla storia della cronaca recente per essere scappato via sulla prima scialuppa mentre la sua Concordia stava sprofondando portando con sé vite umane che mai lo perdoneranno.
Perché quanto tutto affonda, scappare via è da codardi, da uomini di disonore, da chi davvero non conosce il significato di essere ciurma.
Ed è per questo che, nelle tempeste, ci si affida al Capitano.
Nella tempesta di questo funesto periodo, anche il Lecce si è aggrappato alle possenti spalle del suo capitano, che con 2 gol nelle ultime 2 sta urlando forte al gruppo la sua voglia di incidere, per sempre, questa stagione negli annali della storia giallorossa.
E allora, che lo si segua, il tutto e per tutto.
Fedederico Baschirotto, il Capitano, l’ultimo ad abbandonare la nave.
Se ci sei batti un colpo
“la prossima è decisiva” “contro il Como serve la vittoria” “partita da ultima spiaggia”
Lo urleremo, lo scriveremo (forse), sicuramente lo penseremo in tanti in questa settimana.
La verità è che sono tutte ultime spiagge già da un po‘, che la vittoria manca da quando eravamo più vicini a Natale che a Pasqua e che le altre non stanno mica ad aspettare che il Lecce si risvegli dal suo torpore.
La verità è che il Como è l’ultima occasione per risalire su un treno in corsa dall’ultima fermata disponibile.
Ma che, però, è anche il momento di uscire dall’idea della sconfitta a prescindere, perché d’ora in poi ci sarà da andare a prendere punti ovunque, esattamente come hanno fatto le altre.
È il momento di tornare di dimostrare quanto, davvero, questo gruppo ha voglia di scrivere la storia.
Lecce, se ci sei batti un colpo.
