La storica vittoria contro la Fiorentina di ieri lascia tre cose, ben sottolineate dall’euforico presidente Saverio Sticchi Damiani nello spogliatoio: Il tricolore dello scudetto primavera sulla maglia giallorossa dell’anno prossimo; il LECCE in Europa (Youth League) nella prossima stagione ed un lauto premio ai protagonisti dell’impresa. Ma lascia anche qualcos’altro, vediamo cosa.
Zona Salentini
L’espressione Zona Cesarini fa riferimento a Renato Cesarini, mezzala della Juventus che nella prima metà degli anni 30 dello scorso secolo realizzò una serie di gol decisivi nei minuti finali dei match. Ecco, dopo questa stagione potremmo tranquillamente ribattezzarla Zona Salentini : la salvezza in A della prima squadra conquistata al 101 esimo con il rigore di Colombo a Monza, lo scudetto primavera strappato ai viola al 122esimo, all’ultimo pallone giocato, con il gol di Emin Hasic. Non è un caso.
È quella straordinaria voglia, testardaggine, caparbietà con cui questa terra ha intriso anche i colori giallorossi, quella sana follia di provare a farcela finché c’è ancora una possibilità, quell’andarsi a prendere le soddisfazioni dal destino anche quando tutto sembra ormai destinato all’oblio. Chiamatelo cazzimma, cuore oltre l’ostacolo, Zona Cesarini.
Noi da quest’anno abbiamo deciso che la chiameremo Zona Salentini.
Non c’è 2 senza 3
Era il 7 agosto 2020 quando Pantaleo Corvino tornava ufficialmente all’interno dell’Unione Sportiva Lecce. Quasi 3 anni fa. Tralasciando gli straordinari successi della prima squadra, il Direttore aveva da subito parlato di ricostruzione delle radici, di un settore giovanile da far tornare ad essere bacino tecnico importante e patrimonio per la società. Ed iniziò a porre degli obiettivi: promozione in primavera 1 il primo anno; salvezza in primavera 1 quello successivo. Il terzo non lo ha mai nominato, forse sperato, ma comunque è arrivato: scudetto delle primavera 1.
3 obiettivi centrati in 3 anni. Così come 3 sono gli scudetti primavera vinti dall’Unione Sportiva Lecce a livello giovanile, giovanile, guarda un po’, sempre sotto la guida del “Mago di Vernole”. Un mago che ha saputo costruire un organico di valore, dentro e fuori dal campo, per centrar traguardi che 3 anni fa avevano semplicemente la forma dei sogni.
Ma lui lo sapeva già, ed è tornato per completare il cerchio: non c’è 2 senza 3.
Avanti Lecce!
Un coro, una speranza, ma anche il leitmotiv che l’Unione Sportiva Lecce esprime da tutti i pori, con tutti i suoi componenti, con tutte le sue idee e le sue scelte da quasi 8 anni a questa parte.
Perché se dietro la salvezza in A della prima squadra c’è la compagine più giovane della serie A il messaggio è chiaro: noi guardiamo Avanti. Alla sostenibilità di un progetto, all’equilibrio nei bilanci, alla fatica di garantire a questa terra una squadra sana e vincente nel lungo periodo.
Perché se la primavera, costruita con lo stesso budget destinato alla prima squadra, vince il campionato e diventa un gruppo di ragazzi che rappresentano, ora, un patrimonio tecnico, economico ed umano inestimabile per questa società, il grido è sempre lo stesso: noi guardiamo Avanti.
Perché avanti c’è tutto il meglio che ancora deve venire, quel meglio che però arriva solo se hai costruito radici forti, come l’Unione Sportiva Lecce fa ormai da anni.
E allora, non ci resta che urlare, CAMPIONI D’ITALIA, AVANTI LECCE!