Cosa Resta, Lecce – Inter

Un Lecce con una faccia da Poker, a cui i ragazzi della Nord dedicano un “meritateci” maturo quanto dovuto, e la promessa di una rinascita in primavera suggerita da Cocciante

Un nubifragio che travolge il Via Del Mare, spazzando via le speranze di un impresa, sotto una pioggia di gol. Vediamo Cosa Resta della fredda e umida serata dei giallorossi contro la capolista.

Poker face

Un’ po’ per i 4 gol subiti per la seconda volta nelle ultime 3 partite, un po’ per quell’ impenetrabile attitudine del non mostrarsi empatici e reattivi verso i colpi degli avversari, dando da apparire quasi freddi ed inermi.
Una faccia da poker, quella di questo Lecce, che scopre solo alcune delle sue carte senza mai essere davvero in grado di affondare il colpo, anzi, mai, rimanendo sempre alle ultime 3.

4 schiaffi in faccia che pensano, fanno male, soprattutto quando sarebbe bastato financo un segnale di discontinuità col passato per guardare al futuro con più ottimismo.

E invece no, nessun segnale. Poker face

Meritateci

A questa squadra, a ben vedere, mancano tante cose.

Manca qualche ricambio di qualità, in alcune zone chiave. Manca un po’ d’ esperienza, per essere più cinici e gestire meglio fasi della partita in cui, pur giocando bene, si cade spesso in errori banali che compromettono tutto il buono faticosamente costruito. Manca, tantissimo, l’ apporto in zona gol dei suoi giocatori migliori, che latita come non mai nelle ultime uscite.

Se c’è una cosa che però non manca, e non lo farà mai, è il calore della gente che con il caldo, con il freddo o con la pioggia popola il Via del Mare e in tutti gli stadi d’Italia spinge fino all’ ultimo, chiedendo semplicemente rispetto e onore per la maglia.

Gente che a fine partita, rappresentata dai ragazzi della Nord, ha chiesto con educazione e con assoluta correttezza solo una cosa, semplice ma importante: meritateci.

Cervo a primavera

Io rinascerò cervo a primavera
Oppure diverrò gabbiano da scogliera

Il bivio del futuro del Lecce è tutto qui, nei versi che Cocciante scrisse per parlare della resurrezione da un grande periodo di errori e delusioni. Ed ecco che la metafora regge per quello che sta attraversando il Lecce, soprattutto in questo maledetto avvio di 2024, fatto di tante delusioni e di gioie fugaci ed effimere.

Ma la primavera è dietro l’ angolo, marzo è alle porte e con lui 3 scontri diretti per svelare, una volta per tutte, quanto il Lecce possa davvero essere competitivo in questa lotta salvezza.

Per rinascere cervo a primavera, oppure, diventare gabbiani di scogliera.

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