Nella gremita spiaggia del Via Del Mare, un match che sa di Estathé ma che regala, sul finale, un amaro ghiacciato che strozza in gola l’urlo di uno stadio che aveva già iniziato a festeggiare.
Una salvezza di rigore
12 mesi fa esatti, circa, contro il Monza si scriveva la storia di una partita che, attraverso quel rigore di Colombo, scrisse la parola fine ad una corsa salvezza pazzesca che vide il Lecce trionfare al termine di una stagione pazzesca.
Oggi, 12 mesi dopo, il rigore di Pessina, di contrappasso, spegne l’entusiasmo di uno stadio che, memore del flashback sopra descritto, aveva già letto nel gol di Krstovic il segno di un destino finalmente amico.
E invece no, c’è ancora un po’ da lottare, ancora qualche punto da conquistare, per scrivere, un’altra, salvezza di rigore.
SAM venuti fin qui
Che bello, vederlo lì, ancora, con la sciarpa giallorossa al collo. Che bello vederlo, lì, emozionato alle lacrime, davanti alla gente che in un anno, ed uno solo, è riuscita ad accoglierlo ed entrare nel suo cuore, nella sua vita, per sempre.
Che bello vedere un Campione del Mondo rendere omaggio ad un popolo che sa amare visceralmente chi ama i suoi stessi colori, che sa attendere, coccolare e supportare chi dal primo minuto dimostra umiltà, voglia di lottare e amore per la maglia.
Che bello sognarlo, perché no, ancora, un giorno, tornare qui a calciare via un pallone pericoloso, a scortare la nostra porta, e a permetterci, ancora una volta, di gridare a pieni polmoni il suo cognome.
Sam venuti fin qui, per vedere giocare Umtiti.
L’isola che non c’è
Seconda stella a destra, questo è il cammino.
E poi dritto, fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all’isola che non c’è
Nella settimana che ha incoronato l’Inter con il ventesimo scudetto, le note di Bennato sono riecheggiate forti, in tutta Italia, a celebrare l’emblema che sulla maglia nerazzurra, d’ora in poi, sarà segno di una storia scritta in questa stagione.
Però, in fondo, tutti hanno la loro Isola che non c’è da raggiungere. Quella che sembra sfuggire sempre, come anguilla, il sogno più grande, quello delle notti di un’intera stagione.
Chi nella lotta per un posto in Champions, chi per la zona Europa, e chi, come il Lecce, ha ancora da costruire la sua strada dritta fino al mattino, passando proprio da un’isola, quella sarda, di domenica prossima.
E allora via, perché poi, la strada, la trovi da sé: porta all’Isola, che non c’è.