Il +4 conservato sulla terzultima in classifica è l’unica notizia positiva. Vediamo cos’altro ci lascia Lecce – Verona.
KO TECNICO
È tutto in un numero: 2 tiri in porta nel match più importante della stagione. Che poi il Verona, facendo esattamente la sua partita, segni e porti a casa i 3 punti è soolo una diretta conseguenza. Una sconfitta che racconta di gap su tutti i piani: fisico, dove non c’è stata partita tra i nostri e i giganti scaligeri; di temperamento, con i gialloblù sempre primi sulle seconde palle; tecnico, con una lettura della partita tardiva e sbagliata soprattutto nei cambi. E allora non resta che prendere atto nella sconfitta, ma senza gettare la spugna: il destino vuole che ci siano ancora delle possibilità. La prima, ieri, è finita con un KO tecnico.
A GIOCARE COL FUOCO…
Prima o poi ci si brucia. Ce lo dicevano sempre le nonne quando davanti al caminetto giocavamo con i tizzoni ardenti. Metafora perfetta per gli ultimi 3 mesi di Lecce, in cui dopo le sconfitte e le “buone prestazioni” si tendeva a ricordare il +8 piuttosto che cogliere i segnali preoccupanti. E il rischio alla fine, è di bruciarsi davvero. Piuttosto, bisognerebbe giocare con il fuoco negli occhi, lottando centimetro dopo centimetro fino al traguardo facendo, in fondo, nulla di più rispetto a quanto questa gente continua a chiedere. Cosa che ieri non si è fatta, preferendo giocare con i tizzoni di una lotta salvezza alla fine ancora alla portata. Ma a giocare col fuoco…
4
Come le fiches ancora da giocare. Come il margine sulla zona rossa. Come le pagine su cui scrivere l’epilogo di un sogno che sembrava realizzabile e che lo è ancora, nonostante tutto.
4 sono anche le squadre coinvolte in questa lotta disperata così come, in realtà, quartultimo è il posto che basterebbe a dire che le cose sono andate per il verso giusto.
È il momento di farsi, letteralmente, a 4 per raggiungere gli astra a cui si aspira attraverso tutte le asperità. È il momento, qui e ora.
