Una partita proibitiva in partenza, proibita, poi, da qualche episodio discutibile di troppo andato in un verso di cui il Milan non aveva sicuramente bisogno. Questo, e qualcos’altro, resta di Milan – Lecce
K.O. GIALLO/ROSSO
Il compianto Biscardi invocò per anni la Moviola in Campo, convinto che potesse diventare il tribunale perfetto per placare le ingiustizie del mondo del pallone.
Ahinoi, se il giornalista fosse ancora qui, si renderebbe conto di come nemmeno una TV in campo, una sala piena di esperti specializzata, millemila telecamere e prospettive differenti riescano ad appiattire squilibri di giudizio che, ormai, fanno parte del calcio in rappresentanza della sbilenca natura del giudizio umano.
Perché se il rosso a Krostovic è un giallo, quantomeno, discutibile, quello che manca a Theo Hernandez (con conseguente annullamento del gol) è quantomeno singolare dal momento che, da regolamento, le cose sarebbero dovute andare molto diversamente.
Ma è così, ormai è andata, tra un rosso che era giallo ed un K.O. giallo/rosso che, alla fine, è l’ultima cosa che rimane.
MASSIMI DECIMO MERIDIO
Al mio segnale, scatenate l’inferno. Ed è bastato il fischio d’inizio, ad un arbitro apparso fin da subito timoroso, quasi impaurito, davanti ad un San Siro che, quando spinge, fa tremare le gambe.
E allora è meglio non farlo arrabbiare, perché scatenare l’inferno nella tana del Diavolo è sempre fin troppo rischioso. Certo è che, se davanti hai il classico giochino della vittima sacrificale, il gioco è ancora più facile, basta far scivolare la partita nella direzione giusta e il gioco è fatto.
Peccato perché, paradossalmente, il Milan non aveva certo bisogno di un gladiatore in più che lo difendesse, forte com’è dei suoi campioni abili e conclamanti per essere in grado di vincere battaglie senza l’aiuto di nessuno.
Però lui l’ha voluto difendere comunque, Massimi Decimo Meridio.
7 x 3
Sette partite alla fine, per 3 scomodissimi posti diretti verso una serie B che nessuno vorrebbe. Sette finali, come la retorica le definisce in questi casi, verso un traguardo salvezza ambito tutto l’anno ed adesso, come mai, da raggiungere in fretta.
Il Lecce arriva a questa staffetta tutto sommato benone, con un +4 sul Sassuolo che non sarà granché, ma è un’ottima base di partenza verso una fase di campionato piena di scontri diretti e di occasioni da non fallire.
Empoli, Sassuolo, Monza, Cagliari, Udinese, Atalanta e Napoli sono le ultime tappe di un viaggio lunghissimo, con due condottieri che hanno navigato per lo stesso obiettivo: portare a casa una seconda salvezza consecutiva che varrebbe più di un sogno.
E allora via, a partire da sabato prossimo, dando tutto e anche di più, perché il sogno diventi obiettivo raggiunto, e perché il traguardo sia, una volta di più, rimanere il più lontano possibile dal podio di questa 7×3.