Cosa Resta, prima serata Sanremo 2025

Un prima serata elettrica, adatta a tutta l’Italia, in cui Lorenzo ci Jova sempre e la velocità di crociera è quella giusta

Un debutto elettrico, veloce, quasi ansioso di tirare fuori tutte gli assi nella manica a cui si è lavorato in questi mesi. Ne esce fuori una prima serata piena di musica e basta, finalmente.



Tutta l’Italia


Alla fine della prima puntata l’impressione è che sia un festival che campioni stili, temi ed emozioni il più largamente popolari possibili.

Dal trap al classico, dell’elettronica alla vecchia scuola, dalla poesia di Cristicchi ai cuoricini dance pop dei Coma Cose.

Non manca nemmeno la componente emotiva, tra la carrambata del Papa e i tanti ricordi a chi non c’è più, a cominciare dall’amico di tutti Fabrizio Frizzi.

Il trio Conti, Gerry Scotti e Clerici, poi, di per sè, riunisce gli affetti di buona parte del pubblico televisivo generalista degli ultimi 30 anni.

Un Festival che ricalca il suo ritornello di Gaby Ponte, per Tutta L’ITALIA

Jova ci Giova


La scarica di adrenalina alla serata la porta Lorenzo Jovanotti che, dopo un periodo di assenza forzata dalle scene, torna come da suo dire più carico che mai.


Oltre 70 tamburi infiammano Sanremo con il tribale dell’Ombelico del Mondo, fino a farlo poi emozionare con la poesia di A te e ad un bel messaggio condiviso sul palco con l’atleta azzurro Gianmarco Tamberi.

Un momento studiato, puntuale, durato il giusto e che è servito a dare lo switch necessario dopo un avvio di serata a spron battuto.

Lorenzo è un benefit per la musica Italiana da sempre, un artista che, anche con il suo copro, lancia un messaggio sempre positivo: cadere si può, l’importante è sapersi rialzare.



Jova ci giova

Jovanotti a Sanremo 2025

2x


Nell’era che ci permette di scegliere la velocità di fruizione di tutto, semplicemente applicando alla barra di scorrimento la x che più desideriamo, Carlo Conti ci impone una Prima Serata del Festival a 2X a cui certamente non eravamo abituati.

Quanto di più lontano rispetto al suo spesso comodo e rilassato predecessore, ma anche quanto di più necessario con 29 artisti da ascoltare, veri attori protagonisti della kermesse.

Il risultato è una serata veloce, elettrica, spoglia di qualsiasi orpello inutile e dritta al punto, l’esaltazione dell’arte della musica.

Uno stile molto Eurovision, che ci consente finalmente(e non è da poco) di andare a dormire soddisfatti avendo visto tutti.

Ottima idea, il festival 2x


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