È ufficialmente partita lo scorso 27 dicembre la campagna ufficiale di vaccinazione contro il Covid 19 in tutta Europa.
L’Italia è seconda in Europa, dopo la Germania, per numero di vaccinati. È quanto fanno sapere gli uffici del Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri.
Ad oggi, domenica 3 gennaio 2021, alle ore 12:40, sono 84.027 le persone totali vaccinate in Italia, mentre in Puglia sono 4.727, tra operatori sanitari e RSA.
«La risposta del personale sanitario è ottima – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco – va aggiunta anche la platea degli ospiti delle Rsa pugliesi, circa 22mila persone. Siamo impegnati nella somministrazione e si lavora anche nel weekend, a pieno ritmo, anche nei presidi ospedalieri».
Si fa strada, invece, l’ipotesi di un patentino da covid, che servirebbe alle persone già vaccinate per poter circolare liberamente e tornare ad una quasi “normalità”, tanto auspicata da tutti.
Calcio e Covid, la proposta di Dal Pino: “Allo stadio solo chi è vaccinato”
“Penso che si debba far andare allo stadio i cittadini vaccinati”. Questo, invece, è l’auspicio del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino in un’intervista a «Sabato Sport» su Rai Radio 1. «La riapertura degli stadi dipende dal governo», ha aggiunto. «Io lamento ancora il fatto che la Serie A abbia presentato già alcunimesi fa al governo un lavoro di 300 pagine per poter portare allo stadio in totale sicurezza il pubblico, circa il 20-30 per cento della capienza degli impianti, e non abbia mai avuto neanche una chiamata, un’interlocuzione diretta dal governo. Credo che nessun settore abbia fatto un lavoro così dettagliato a livello di sicurezza per garantire che gli eventi possano avvenire senza rischi, ma non abbiamo mai ricevuto neanche un commento su questo, come su altre cose. Non possiamo fare altro che adeguarci e aspettare il momento giusto nel rispetto delle normative sanitarie a protezione del nostro pubblico». Sul tema della vaccinazione degli atleti, infine, Dal Pino ha osservato: «Dipenderà dalle decisioni del governo: non entro nel merito della discussione».