Nella giornata di ieri, 27 ottobre, il Senato ha ufficialmente messo al varco la “Legge Zan”, affossata da 154 voti a favore, 131 voti contrari. La battaglia che va avanti da quasi due anni la vincono, quindi, i partiti di destra, Lega e Fratelli d’Italia.
Con scrutinio segreto è passato il “sì” alla tagliola con 154 voti a favore, 131 voti contrari e due sole astensioni dal voto. Da oggi, per la legge contro l’omotransfobia, che da mesi è fulcro di polemiche e rinvii, il traguardo sembra ormai utopistico e difficile da raggiungere.
Tanta la rabbia nel web, che si è unanimemente schierato contro i cori da stadio che gli esponenti della destra hanno urlato alla lettura della bocciatura del DDL. Anche tanti personaggi dello spettacolo si sono schierati contro questa decisione, sottolineando come l’Italia sia uno dei pochi paesi a non avere ancora una legge che tuteli le persone LGBT.
“Sono avvilita dalle immagini che arrivano dal Senato; immagini che ritengo idonee al tifo da stadio e che invece sono tristemente associate alla discussione su un tema fondamentale nel 2021 come quello dei diritti civili e del contrasto a discriminazione e violenza. È incredibile pensare che ancora a livello legislativo non avremo tutele contro discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Sono certa però che sempre più persone siano coscienti dell’importanza di parlare di questi temi e di educare all’accettazione di tutte le identità.
Io e la mia gente, come sempre abbiamo fatto, di fronte all’odio metteremo l’amore✨❤️
Alessandra Amoroso
Con queste parole la cantante salentina ha espresso il suo disappunto nei confronti dei deputati che hanno manifestato il loro compiacimento alla bocciatura del Disegno di Legge.
Anche la cantante Emma Marrone, da sempre accanto alla comunità LGBT, ha espresso parole di rabbia, sottolineando come l’Italia sia ancora ferma al Medioevo sotto questo punto di vista.
“La legge DDL Zan oggi è stata bocciata in Senato. Quindi l’Italia dimostra per l’ennesima volta di essere un paese incivile. A me adesso dispiace per tutte quelle persone che non saranno protette e tutelate. Perché nel 2021 invece di fare un passo in avanti, stiamo tornando nel medioevo, complimenti”.
Emma Marrone
Ma cosa prevedeva il DDL Zan?
Il disegno di legge Zan prevede, come leggiamo dall’Atto 569 della Camera:
“Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del Codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”
In altre parole, con il ddl Zan si chiedeva un inasprimento delle pene riguardanti crimini e discriminazioni nei confronti di omosessuali, transessuali, donne e disabili, equiparando tali crimini a quelli sanciti dall’articolo 604-bis, che contrasta il razzismo e l’odio di matrice religiosa.
Secondo quest’ultimo articolo, infatti, chi commette un crimine a sfondo razziale o di odio religioso, può essere punito con reclusione, fino a quattro anni.
Nel Ddl Zan, inoltre veniva chiesta anche l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. L’obiettivo della giornata era la diffusione di una cultura basata sul rispetto e sull’inclusione.
Tra gli obiettivi della proposta c’era anche contrastare tutti i pregiudizi, le discriminazioni e tutte le violenze basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere del soggetto.