DULCIS IN FUNDO
Quello con il Sassuolo era uno dei primi crocevia importanti di questa stagione, l’occasione giusta per dimostrare di avere un’identità forte anche al di là delle prime cinque partite. Il dulcis in fundo di questo match è dato soprattutto dalla ritrovata verve offensiva, quella continuità di pericolosità in zona gol tanto presente nelle prime uscite e latitante a partire da Monza. Dal primo all’ultimo minuto della sfida agli emiliani il Lecce è parso tonico, pericoloso, reattivo ed in grado di concretizzare una manovra spesso veloce e verticale. Una verve che ha anche il volto di Capitan Strefezza, tornato a rivestirsi di quell’argento vivo che gli permette di essere costantemente pericoloso quando punta la difesa avversaria. Non è arrivato il risultato tondo, ma questo Lecce rappresenta un buon viatico per un momento della stagione che, dopo la sosta, potrà dire tanto sulle sorti di questa squadra.
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L’AMARO (DEL) MONTENEGRO
Nonostante le buone vibes sotto tanti punti di vista, l’1-1 col Sassuolo lascia in bocca quel senso d’Amaro, d’incompiuto che caratterizza una prestazione positiva non pienamente premiata dal risultato. La vena realizzativa dell’Amaro più dolce che il Montenegro potesse offrire al Salento, quel Nikola Krstovic capace di mettere a tabellino già 4 gol in 7 partite, non è bastata per portare a casa una vittoria che sul campo sarebbe stata assolutamente meritata. La coperta corta in attacco, con Sansone non ancora al livello degli altri e Banda sempre out, la poca creattività di Ramadani e qualche imprecisione in ripartenza di troppo hanno scritto la storia di un pareggio sicuramente importante, ma che lascia comunque l’idea di incompiuto.