Emma: «Rinuncio all’idea di un figlio finché in Italia la procreazione assistita non sarà accessibile ai single»

Emma Marrone, artista dal talento indiscutibile e donna dalla straordinaria forza d’animo, ha rilasciato un’intervista toccante a Vanity Fair, raccontando con sincerità le sue battaglie, i sogni infranti e la sua determinazione a non arrendersi mai, nemmeno di fronte alle sfide più difficili.

La maternità negata e la lotta per l’uguaglianza

Devo rinunciare all’idea di un figlio”, ha ammesso Emma con dolore, spiegando che per lei, oggi, la procreazione medicalmente assistita (PMA) sarebbe l’unica strada percorribile. Tuttavia, in Italia, senza un compagno non è possibile accedervi, e l’alternativa sarebbe andare all’estero, a pagamento: una soluzione che la cantante ritiene ingiusta.

“Non mi sembra corretto verso tutte le donne che sono nella mia stessa situazione e non possono permetterselo. Con i soldi si può accedere a tante cose, anche a cure migliori, e non è giusto”. Proprio lei, che ha affrontato tre battaglie contro il cancro, sa bene quanto le disuguaglianze economiche possano fare la differenza: “Io stessa, per curarmi, alla fine sono ricorsa alla sanità privata. Anche per questo, sulla questione dei figli non posso retrocedere. Voglio fare la mia parte, come Giovanna d’Arco”.

La malattia e la consapevolezza del corpo

Emma non si nasconde e non nasconde nulla della sua vita, nemmeno le ombre lasciate dal tumore: “Sto bene, anche se devo fare i controlli ogni anno. Non potrò mai dirmi guarita: ho avuto un cancro recidivo. Vivrò per sempre con la spada di Damocle sulla testa. Farmi asportare l’utero non basterebbe a mettermi al sicuro: la recidiva potrebbe colpire un altro organo”.

Questa consapevolezza, tuttavia, non le impedisce di amare il suo corpo e di accettarlo per ciò che è: il corpo di una guerriera. “Io mi piaccio da morire. Il mio è il corpo di una donna che ha combattuto battaglie tremende e che è sopravvissuta. Tante altre oggi sono sottoterra”.

Emma sa bene che il suo aspetto è stato spesso oggetto di critiche, ma ha sempre scelto di mostrarsi senza filtri: “Mi sono esibita con la pancia e le braccia gonfie, con otto menti ben visibili. Per qualcuno sarà stato un pretesto per svilirmi, qualcun altro, però, avrà pensato: Quella non si vergogna. Va sul palco, canta, si mostra. Se lo fa lei, posso farlo anch’io”.

La malattia le ha lasciato problemi ormonali che deve gestire, ma la cantante affronta tutto con la sua proverbiale grinta e ironia, trasformando anche le difficoltà in un messaggio di body positivity e autenticità.

Il grande amore e la serenità nella solitudine

Nonostante le tante battaglie vinte, Emma non nasconde un sogno che ancora custodisce nel cuore: quello del grande amore. “Io voglio la favola. Come Pretty Woman. Sogno ancora il grande amore, e me lo merito. Se non trovo quello, mi tengo la Play”.

Emma si dice abituata alla solitudine, ma non per questo disposta a scendere a compromessi: “Alla solitudine mi sono abituata. E forse ci sto anche comoda: in fondo, se proprio volessi qualcuno, credo che lo troverei. Ma io non voglio qualcuno, così tanto per”.

Un esempio di resilienza

Con il suo coraggio, la sua sincerità e la capacità di trasformare ogni ostacolo in un’opportunità per ispirare gli altri, Emma Marrone si conferma non solo un’artista straordinaria, ma anche una donna capace di lasciare il segno. Una moderna Giovanna d’Arco che, senza paura, combatte per sé stessa e per tutte quelle persone che, come lei, affrontano ogni giorno battaglie difficili e sogni ancora da realizzare.

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