Il cuore è un organo il primo romanzo di Francesca Michielin, che ci regala una storia tutta al femminile che apre una nuova finestra sul suo mondo, che in parte conosciamo già grazie alle sue canzoni ma che qui, di pagina in pagina, raggiunge un’intensità e una profondità inedite e toccanti.
Questa è la storia di Verde, cantautrice poco più che ventenne all’apice del successo con un’innata propensione a sezionare con cura i sentimenti; ma è anche la storia di Regina, vecchia gloria della musica leggera con una naturale predisposizione all’eccentricità.
Durante il corso della serata di ieri, l’artista ha presentato il libro nella splendida cornice del Fossato del Castello di Corigliano d’Otranto, all’interno della rassegna “Salento Book Festival”, ideato dal giornalista Gianpiero Pisanello. Ha dialogato con la Michielin la giornalista Bianca Chiriatti.
“Il libro nasce prima di tutto come titolo, – dice Francesca – cinque o sei anni fa; spesso è difficile scegliere il titolo, anche per il prossimo disco ho scelto il titolo dopo tanto tempo. Mi piacevano le possibilità espressive di quelle parole. Ero attratta dall’aspetto formale e volevo fare qualcosa che fondesse prosa e poesia attraverso ripetizioni, allitterazioni. In una forma non-forma. Il resto, cioè il racconto dei disagi che una ragazza poteva vivere in un periodo diverso, quando inserirsi nel mondo della musica significava superare più ostacoli e rigidità, è venuto da solo. Nell’universo di Verde c’è un fidanzato inadeguato, l’incapacità di staccarsi dall’adolescenza e dai suoi condizionamenti. Verde rappresenta una parte della mia adolescenza e poi ho fatto tutto un percorso evolutivo”.
Sul tema del lutto, affrontato nel libro, ha detto: “Viviamo in un paese dove alla morte e alla malattia ci si rapporta con grandi tabù. Io ho celebrato il funerale della mia adolescenza, praticamente è un piccolo grande trauma la riposta non è governare le emozioni ma viverle noi siamo le nostre emozioni, vale per tutte le età”.
La cantautrice e scrittrice, infine, parla di Regina, un’altra protagonista del romanzo.
“Avere una Regina l’ho sempre desiderato, avere un maestro una maestra per fidarsi o per i propri consigli. Alla fine Regina è più un’ideale, essere adulti e ancora più fragili e ancora contraddittori io sono mega felice. Quando mi dicono che è un romanzo autobiografico rispondo che non lo è però sicuramente ho messo in Regina e in quel capitolo la mia visione delle cose e della musica pop”.