“Gocce d’emozione” l’omaggio a Massimo Troisi di Luigi Farinaccio

Il 19 febbraio del 1953 nasceva, ai piedi del Vesuvio, colui che è passato alla storia come un vero e proprio mito popolare, un “Pulcinella senza maschera” e un grande orgoglio per la città: l’immenso artista napoletano Massimo Troisi.
Se il suo “cuore malandato” – come lui stesso lo definisce in una delle sue poesie – avesse retto in quella calda notte di giugno del 1994, il prossimo 19 febbraio Massimo Troisi avrebbe compiuto settant’anni.

Foto Ufficio Stampa

Anna Pavignano, compagna di vita per un tratto e sempre sua amica e sceneggiatrice, in un’intervista, lo ricordò con queste parole: “Lui era un poeta senza definirsi tale. Anche scherzando, anche facendo battute sia nella vita che nello spettacolo, aveva una sua poesia; vuol dire che aveva un’eleganza, aveva una capacità di sintesi, aveva un senso dell’armonia… Tutte cose che stanno dentro la poesia e non necessariamente sono una professione di poeta. Lui sicuramente era un poeta Massimo, era Massimo il poeta”.
Unite a queste altre di Gianni Minà forniscono un ritratto preciso del grande attore napoletano: “Massimo Troisi era un essere umano leggero, lieve, forse stonato in un’epoca e in una società dello spettacolo dove imporre la propria presenza, essere arroganti, è il comportamento di moda. Massimo sapeva stare al mondo rendendo gradevole la vita dei suoi amici della gente che gli era cara senza sfiorare mai gli altri con le sue angustie”.

Per celebrare l’anniversario, di uno dei più grandi artisti italiani del Novecento, (sul suo rapporto con Napoli, sul suo sguardo pacato e sincero sulla vita e sul mondo, ma anche sulle ingiustizie e sulle grettezze dell’esistenza, che lui ripudiava in pieno), è nata l’idea da parte del cantautore molisano Luigi Farinaccio di dedicare a Massimo Troisi il brano “Gocce d’emozione” :

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