Menzione d’onore – Grazie al cielo
L’unica nota davvero positiva di ieri, almeno per i tifosi, è che non abbia piovuto. Anzi, la serata era perfetta, il cielo terso e il freddo perfino giusto, per una notte di fine gennaio. Purtroppo, però, ha piovuto sul Lecce e sul viso di qualche tifoso deluso segnato dalle lacrime, perché in fondo non è mai bello vedere la propria squadra perdere in questo modo. Di buono c’è anche la prestazione, l’atteggiamento, ma rimangono fini a sé stessi se poi non si tramutano nella loro essenza più utile e concreta, i gol. Arriverà Natale senza nuvole, cantava qualcuno. Speriamo bene.
Menzione di disonore – l’integralismo tattico
Ognuno ha i suoi credo, i suoi dogmi, le pietre solide su cui sono costruite tutte le sue certezza, impossibili da scalfire per non rischiare di crollare del tutto. Nel calcio però, e nella competizione in generale, saper variare le proprie mosse ( soprattutto quando l’avversario ti ha studiato e ha preso le contromisure) è un arma importante, la pericolosa e decisiva. Perché le difficoltà di questa squadra contro le squadre che “si chiudono” sono ataviche, nascono dai pareggi in casa di Settembre e riaffiorano oggi con queste due sconfitte. E allora è il momento di reagire, di inventarsi qualcosa di diverso dai cross sul lato opposto per nessuno che va a chiudere, dei lanci lunghi di Baschirotto, del destra-sinistra che se intercettato lascia scoperti ai contropiedi. Non siamo tecnici, e mai avremo l’ardire di esserlo. Ma provare qualcosa di diverso si può, si deve. Perché non è sempre colpa degli altri che si chiudono, bisogna anche saperli aprire.
LA CLASSIFICA DEL NUMBALE (AL CONTRARIO) È CONTENUTA NEL NOSTRO PODCAST ”INTERVENGO QUI DA LECCE”.