Lo certifica il nuovo “Rapporto sul turismo Enogastronomico Italiano” a cura di Roberta Garibaldi.
Vino, gastronomia, prodotti tipici ma anche esperienze a contatto con la natura e la cultura di un’Italia che esprime enogastronomia da tutti i pori. Una risorsa straordinaria per un settore in continua crescita negli anni, fotografato nel tempo grazie al “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” a cura della professoressa di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, Vice Presidente del Comitato Turismo del OECD (OCSE), e già Amministratore Delegato di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo Roberta Garibaldi.
Un rapporto giunto alla sua sesta edizione, che quest’anno certifica i numeri di un segmento di mercato ormai protagonista sulla scena del turismo italiano, quello legato all’Enogastronomia.
Secondo il Rapporto 2023, infatti, “continua la crescita dei viaggiatori italiani che hanno compiuto almeno un viaggio con principale motivazione legata all’enogastronomia: sono il 58% nel 2023, un valore superiore di 37 punti percentuali rispetto al 2016. In termini assoluti, si stima siano circa 9,6 milioni. Ma la ricerca di esperienze a tema cibo, vino e birra non è una peculiarità di questi turisti, perché interessa ormai tutti i viaggiatori del Belpaese: 7 su 10 ne hanno svolto almeno cinque nel corso dei viaggi più recenti (+25% sul 2021). Un dato in linea con quanto emerge dallo studio della European Travel Commission, secondo cui le proposte a tema cibo, vino, birra, … sono le più ricercate dai viaggiatori del Vecchio Continente nei viaggi della prossima estate insieme a quelle legate ai paesaggi naturali dove spesso sono vissute (il 17,3% e il 17,8%, in termini assoluti circa 21,2 e 21,8 milioni di turisti hanno intenzione di viverle quest’estate). E saranno il 4,5%, ossia circa 5,5 milioni gli europei che hanno dichiarato di voler fare un viaggio con motivazione primaria enogastronomia.”
4 le principali tendenze emerse:
- Varietà ed esperienze a 360 gradi, legato quindi ad attività innovative ed immersive in tutti i sensi;
- Frictionless, caratterizzate da una buona accessibilità sia economica che di fruizione;
- Green & social, in simbiosi sia con la sostenibilità che con la condivisione online;
- Longevity, salutari ed in grado di generare benessere,
“L’alto interesse dei turisti, l’offerta eccellente del nostro Paese, la crescita attesa per il turismo dei prossimi anni ci regala un incredibile tris di assi per il prossimo futuro”, ha dichiarato Roberta Garibaldi “La sfida è oggi quello di trasformarlo in un poker, lavorando sui fattori per fare esplodere le potenzialità. Si evidenzia un grande gap tra l’interesse alle esperienze e l’effettiva fruizione, tutte le regioni vantano una ricchezza che può essere ulteriormente valorizzata. È importante preservare e valorizzare il patrimonio culinario italiano, i paesaggi, le piccole botteghe e gli artigiani del gusto, per garantire una crescita nel lungo periodo costante, armoniosa ed equilibrata nel rapporto tra mete più rinomate e le meno note aree interne. Il turismo enogastronomico riduce l’overtourism e gli squilibri, contribuisce a mantenere le attività tradizionali nei piccoli borghi e nelle zone rurali, porta entrate aggiuntive ai produttori stimolandoli a tutelare attivamente il paesaggio, che è tra le principali leve di scelta del turista”.
Il “Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano”, divenuto negli anni un vero e proprio punti di riferimento per l’intero comparto, è curata da Roberta Garibaldi con il supporto di Unicredit, Visit Emilia, Valdichiana Living e Smartbox, il patrocinio di Cultura Italiae, Federturismo, Fondazione Qualivita, ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe e Touring Club Italiano, e la collaborazione di TheFork e Tripadvisor.