Presentato a Salve il nuovo libro sul territorio e sulla cultura locale ad opera del Professore dell’Università del Salento Mario Spedicato.
Il volume, patrocinato dal Comune Città di Salve, dall’Università del Salento e dalla Società Storia Patria (sez. di Lecce), è stato voluto dalla famiglia Stivala che opera da anni nel settore del turismo, ed intende contribuire alla diffusione della cultura e della storia del territorio salentino, valorizzando, in particolare, l’area marina di Salve e Pescoluse.
Un’analisi sulla storia, sulla cultura e sulle radici più profonde delle ricchezze che oggi in tanti apprezzano come vere e proprie attrazioni turistiche. Un lavoro frutto di una lunga e profonda ricerca a cura del professore dell’Università del Salento e Presidente della Società di Storia Patria di Lecce Mario Spedicato. L’autore, presentando il volume, ha voluto sottolineare come occorra recuperare la centralità che questa terra aveva nel Mediterraneo del passato anche dal punto di vista economico (soprattutto per la produzione di olio lampante) puntando anche sulla sua posizione strategica che la rende terra di accoglienza e di mediazione tra Oriente ed Occidente. Una centralità da recuperare, soprattutto dal punto di vista culturale, per tornare a dare il giusto valore al nostro territorio.
Dopo il saluto ad aprire i lavori del Sindaco di Salve avv. Francesco Villanova, il Vescovo della diocesi locale, quella di Ugento, Mons.Vito Angiuli, ha voluto sottolineare l’importanza di un opera come quella presentata, perché è fondamentale “conoscere e far riconoscere la ricchezza del territorio” che va “preso nella sua globalità” e dove la bellezza va custodita, va valorizzata e promossa affinché venga apprezzata anche nella sua matrice storica e culturale. Il riconoscimento della Via Francigena da parte dell’Unione Europea, ad esempio, aggiunge valore e porta nel Salento un idea di turismo nuovo e legato alle sue radici più profonde e intime da perpetrare nel futuro.
La Dottoressa Anna Trono, Docente di Geografia Economica – Politica dell’Università del Salento e studiosa di livello europeo, presentando il volume sull’estremo lembo della terra salentina, ha voluto allargare lo sguardo alle mille sfaccettature della dimensione culturale del popolo locale e quindi del suo territorio. Il libro propone una nuova prospettiva per il turismo salentino che consente di puntare non solo più sul mare ma anche sul patrimonio culturale ereditato dal passato. Un patrimonio fragile e di valore, fulcro importante per le prospettive di un turismo sostenibile e di qualità. Recuperando i valori materiali e immateriali si può costruire, infatti, un turismo durevole di ampia sostenibilità, attento ai beni immateriali e a quelli rurali, in un viaggio che consente di recuperare esperienze emozionali ed empatiche immerse nel contesto sociale. Vanno costruiti i sistemi culturali che integrino al loro interno quelli turistici, in una simbiosi di valore reciproco e duraturo.
Il mentore dell’iniziativa, l’imprenditore Alessandro Stivala, che a nome della sua famiglia ha promosso il progetto di questo libro, emozionato, ha raccontato come l’opera sia stata fortemente voluta per realizzare un sogno, quello di fermare il tempo che fugge in un lavoro che possa rendere la storia eterna, in un segno marcato della passione con cui la famiglia ha lavorato e ha costruito le proprie attività nel territorio di Salve. Condividere la storia della famiglia con la comunità ha l’intento di offrire una memoria alla gente che ha vissuto la loro stessa passione. “Salento delle Meraviglie“, dedicato da Stivala al Padre scomparso qualche anno fa, vuole essere tutto questo, ma anche veicolo di una cultura importante per gli ospiti che visitano questa terra, immergendoli nel contatto con le persone e con le loro emozioni.
L’ Onorevole Alfredo Mantovano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha voluto evidenziare nel suo intervento come il Salento sia pieno di talenti, storici, culturali, di tradizione, che danno una grande responsabilità a chi le custode, non solo di tutela ma anche di valorizzazione e promozione. L’esempio di Ugento, quello del recupero della “Tomba dell’Atleta” grazie alle sinergie tra politica, Università ed Esperti, diventa modello virtuoso. La scelta dei modelli virtuosi, però, deve avvenire con la consapevolezza che la valorizzazione comporta un lavoro importante di ricezione dei Fondi Pubblici e di tutte le fonti possibili per alimentarli. È fondamentale poi l’apertura mentale per accogliere e sostenere le idee ed i progetti, senza “disturbare” chi ha voglia di fare. Sopportare i costi delle scelte, supportarle negli effetti e conseguenze, è la chiave per perpetrarne lo sviluppo solito e positivo per il contesto e per il suo futuro. Parafrasando il Piccolo Principe, poi, conclude: ” Per costruire una Nave non basta raccogliere il materiale, ma bisogna risvegliare nell’uomo la nostalgia del mare.”