In Puglia la Dieta Mediterranea vince la sfida mondiale delle diete 2024

In Puglia la dieta mediterranea ha vinto la sfida tra 30 diverse alternative grazie agli effetti positivi sulla salute

In Puglia la Dieta Mediterranea è in crollo per le condizioni climatiche con 96 eventi estremi in 1 anno denuncia Coldiretti Puglia che hanno fatto perdere il 34% in numero di produzione.

La dieta mediterranea si posizione come miglior dieta al mondo del 2024 davanti alla Dash e alla Mind, con l’olio EVO consigliato dai pediatri sin dallo svezzamento dei bambini, ma è sotto attacco per le condizioni climatiche e dell’esplosione dei costi di produzione. Lo dimostra la Coldiretti Puglia, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, che premia la Dieta Mediterranea, considerata uno stile di vita, basata soprattutto su alimenti a base vegetale, cereali integrali, legumi, noci e grassi insaturi derivanti dall’olio extravergine di oliva, oltre a pasta e pesce.

La dieta mediterranea sottolinea la Coldiretti ha vinto la sfida tra 30 diverse alternative grazie agli effetti positivi sulla salute ed è anche fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie, semplice da organizzare con alimenti di base, incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l’olio d’oliva, e scoraggia i grassi malsani, come i grassi saturi, con meno del 30% circa delle calorie totali provenienti dai grassi. La dieta mediterranea è salutare per il cuore ed è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a migliori risultati di salute cardiovascolare e tassi inferiori di malattie cardiache e ictus.

L’olio extravergine di oliva per esempio, cardine della Dieta Mediterranea, svolge un ruolo fondamentale nell’alimentazione dei bambini, sin dalla prima infanzia, favorendo una crescita sana e protegge da numerose malattie.

Annata da dimenticare per la vendemmia, che paga il conto degli eventi che hanno caratterizzato il 2023, per cui le quantità risultano precipitate in media del 32% con punte fino al 90% in alcuni areali, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione.

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