Aumentano i prezzi ai banchi di vendita, mentre i produttori agricoli non coprono i costi di produzione
Aumentano del 7,8% i prezzi delle verdure e del 10,7% quelli della frutta, in controtendenza rispetto all’andamento generale, ma la famiglia pugliese compra meno cibo spendendo comunque di più per il ridotto potere di acquisto con un carrello della spesa sempre più costoso. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sui dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione a novembre che risulta in calo allo 0,8%, mentre nell’insieme gli alimentari risultano sempre in salita del 6,1%.
Una trasformazione che, sottolinea la Coldiretti Regionale ha portato al contenimento dei consumi alimentari dei cittadini che spendono di più per mangiare di meno mentre i produttori agricoli non coprono i costi di produzione. La fiammata dell’inflazione ha costretto le famiglie pugliesi a risparmiare anche sulla spesa alimentare afferma Coldiretti Puglia tanto che un nucleo familiare spende a tavola in media 454 euro al mese per l’acquisto di generi alimentari e bevande, uno dei valori più bassi d’Italia.
Con l’inflazione che toglie potere d’acquisto alle famiglie, la situazione è preoccupante con i cittadini che, evidenzia la Coldiretti Puglia hanno tagliato del 5% le quantità di prodotti alimentari acquistate nel 2023 e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
In questo contesto il cibo locale a Km0 è divenuto uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché i prodotti conclude Coldiretti Puglia provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%).