Jo Squillo a Racale: «I giovani sono il futuro, il nostro futuro»

Una bellissima serata quella di ieri sera a Racale per i festeggiamenti del santo patrono San Sebastiano una piazza gremita di gente per lo spettacolo dei Stayin’Alive dance party 70/80/90 con ospite d’eccezione Jo Squillo.

Per l’evento l’artista ci ha dedicato qualche minuto per una breve intervista.

Partiamo dal Salento che l’artista dichiara essere “un paradiso terrestre che ha proprio il sapore della storia della tradizione”. “Io ha origini di Taranto e vi devo pubblicamente annunciare che come faccio io il riso patate e cozze non lo fa nessuno, amo la vostra terra la cucina culinaria”.

Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?

“I giovani sono il futuro, il nostro futuro non lo vediamo così ottimisticamente, abbiamo tanti problemi abbiamo tante sfide che ci danno il coraggio e l’idea di superare, io credo che la parola d’ordine oggi sia passione comprensione condivisione e trovare sempre il modo di fare meglio”.

JO SQUILLO

Siamo donne è reduce del Festival di Sanremo del 1991. Come mai secondo te questo brano non passa mai di moda?

Mi vengono le lacrime guarda, perché è proprio la testimonianza della visione magica quando fai una canzone io ne ho scritte tante di canzoni, Siamo Donne è la canzone che racconta in momento storico che vogliamo ricordare sempre cioè “Siamo donne oltre le gambe c’è di più ” sembra una cosa così banale, così leggera anche così scontata e invece e non è mai scontata e mi fa piacere come intere generazioni si ha ancora nel cuore attraversando le varie età”.

Come è nata l’idea di creare i dj set durante il lockdown?

Dalle esigenze delle amiche che mi chiamavano dicendo che si sentivano sole, che erano in lacrime e non riuscivano nemmeno ad alzarsi. Alle mie ballerine Valentina e Michelle mancavo molto perché non facciamo più concerti, essendo stata annullata ogni attività”.

Come nasce il nome d’arte Jo Squillo?

“Il mio vero nome è Giovanna, tutti chiamavano Gio il diminutivo di Giovanna perché Giovanna era un po’ lungo allora avevo già identificato l’oggetto del futuro che era il telefono e allora mi sono chiamata Squillo”.

Per concludere ci racconta la sua battaglia contro la violenza sulle donne?

“Bisogna combatterla insieme. Grazie a me il femminismo è diventato rock. E continuo a lottare ogni giorno”.

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