Appuntamento il 14 gennaio alle Officine Cantelmo per il live di un’opera prog che ha visto la luce dopo 40 anni. Sul palco oltre a Julius l’arrangiatore Paolo Dolfini (ex Jumbo), l’ex Maxophone Marco Croci e diversi musicisti da Lecce e Milano
Arriva in concerto per la prima volta dal vivo Cut the Tongue di Julius Project, album d’esordio rock-prog composto dal tastierista leccese Giuseppe «Julius»Chiriatti. L’appuntamento è per sabato 14 gennaio alle Officine Cantelmo di Lecce in una serata-evento condotta dal giornalista Alberto Nutricati, che partirà alle 19.30 con un aperitivo in cui si potranno conoscere da vicino gli artisti, e proseguirà alle 21 con il concerto. Un progetto nato sull’asse Lecce-Milano, che vedrà sul palco oltre a Giuseppe Chiriatti le figlie Bianca (nel ruolo del protagonista dell’opera, Boy, voce solista) e Martina (voce), da Milano gli ex Jumbo Paolo Dolfini, (arrangiamenti e tastiere), e Dario Guidotti (flauto e voce), e l’ex Maxophone Marco Croci (basso e voce); da Lecce Mario Manfreda (chitarre), Egidio Presicce (sax). I biglietti (15 euro concerto + aperitivo, 10 euro solo concerto) sono disponibili al botteghino delle Officine Cantelmo (viale Michele De Pietro 8/a), da YOUM – YouMusic, in piazza Mazzini a Lecce, o inviando una mail a juliusproject.music@gmail.com.
Recensito e apprezzato da decine di testate in tutto il mondo, Cut the Tongue, uscito in piena pandemia, racconta il percorso interiore del giovane Boy, ragazzo che si sente annebbiato perché la sua vita non ha senso: prima si chiude in se stesso, poi si affida a un «profeta» che gli decanta le meraviglie del denaro e dei beni materiali, fino a quando non si rende conto che si tratta solo di false illusioni. Dopo la notte di Capodanno, all’alba ascolta la voce di uno spirito guida che gli raccomanda di «tagliare la lingua» («Cut the tongue») ai falsi profeti. Alla fine Boy troverà il significato della sua esistenza, accettando la solitudine come virtù. La genesi del prodotto discografico, distribuito da GT Music, è stata lunga e avvincente: uno dei brani “cuore” dell’opera, Clouds, risale al 1978; buona parte degli altri sono stati concepiti nei tre anni successivi, tra cui l’ultimo, Desert Way, completato nel gennaio 1981. Per varie vicissitudini le canzoni sono rimaste nel cassetto per 35 anni, fino al 2014, quando Bianca, figlia maggiore di Julius, giornalista con una grande passione per la musica, riascoltando per caso le demo dell’epoca decise di riportarne alla luce l’originale valore. L’evento è promosso e organizzato dall’associazione musicale leccese Prog On.
Per informazioni: 349-6515229
Social: Facebook: https://www.facebook.com/julius.project
Instagram: @julius_project