Più che una tragedia, quella di ieri ci è parsa una commedia. Ispiriamoci allora alla più grande, famosa ed intensa. La Divina Commedia nel Numbale al Contrario di oggi.
3 POSTO STREFEZZA
Checché ne dicano le sostituzioni precoci, Gabriel è l’unico che ci prova da una parte e dall’altra per creare spazi e situazioni che altrimenti nemmeno esisterebbero. Il passaggio illuminante per Colombo a inizio ripresa è un bijoux che illumina una partita grigia e uggiosa.
Gabrielino pecca di lussuria, ricerca del piacere senza posa, provando e riprovando a portare estetica nel deserto giallorosso del Franchi.
2 POSTO GONZALEZ
Juan non si tira indietro mai, corre lungo tutti il campo per provare a contenere ciò che, naturalmente, da solo non può contenere. Purtroppo per lui a volte spende anche troppo, sperperando le sue energie e portandolo poi a mancare proprio laddove sempre, con gli inserimenti in zona gol.
Gonzalez, se vogliamo, pecca di prodigalità, sperpera tutti i suoi averi per la causa del Lecce. In questo senso dovrebbe essere addirittura più avido. Crescerà.
1 POSTO FALCONE
Lui è lì, tra i pali, esattamente sulla soglia che decide se il Lecce andrà all’inferno o meno. E la sbarra in tutti i modi, spesso con interventi sottovalutati che portano la brutta prestazione del Franchi ad essere etichettata solo come una “sconfitta maturata solo per un autogol”. Ecco, noi toglieremmo quel solo e diremmo, invece, grazie. Grazie a Falcone number one.
Falcone è cerbero, fa da guardia alla nostra porta affinché il Lecce non finisca giù nell’inferno. E ci riesce alla grande.
Il top of the opp – il migliore degli avversari
Riccardo Saponara, insieme a Barak, fu l’acquisto che svoltò la stagione giallorossa alla guida di Liverani. Ridiede qualità, giocate, classe ad una squadra che di quelle cose aveva dannatamente bisogno. Tanto quanto ne avrebbe, oggi, questa. Rimpianti? No, constatazioni.